sabato 30 ottobre 2021

Enciclopedia. Anima, anima delle bestie, animale

 Enciclopedia

Anima, anima delle bestie, animale


Il primo articolo Anima, è un'appendice materialistica ad una prolissa e anodina trattazione dell'abbé Yvon (Ame): vi sono precise conoscenze mediche e fisiologiche, quindi l'interesse dell'autore per la medicina post-cartesiana. L'impostazione circa il nesso soma-psiche, si ritrovano nei suoi scritti posteriori del Sogno di d'Alembert agli Elementi di fisiologia. 
Anima delle bestie è di Yvon, un collage di pagine tratte dal Saggio filosofico sull'anima delle bestie (1728), il trattatello del pastore luterano olandese D.R. Bouillier <<una pietra miliare nella storia della controversia circa l'anima degli animali>> (L.C. Rosenfield). Avevano partecipato i maggiori avversari e seguaci di Descartes e le sue implicanze teologico - filologiche sono un aspetto capitale della cultura proto - illuministica. L'importanza dell'articolo è documentaria anche se Boullier tenta un compromesso tra il meccanicismo della scuola cartesiana e la tradizione teologica, queste pagine apparvero pericolosamente "materialistiche". 
Animale dall'Histoire naturelle di Buffon, è un pastiche: le parti in corsivo di Diderot radicalizzano un senso "materialistico" e le distinzioni Buffoniane tra <<vivo>> e <<morto>>, uomo e animali, animali e piante, organismi e minerali; la continuità della chaine des étres. Egli lesse i primi volumi di Buffon quand'era in carcere a Vincennes, nell'estate 1749.
I tre articoli presentano un aspetto notevole dell'antropologia, biologia e psicologia enciclopedistiche. 

Un avversario, A. Chaimeis:
"Quali sono le proprietà dell'uomo? Come, dirà il lettore non ammettono dunque assolutamente alcuna differenza tra noi e gli altri animali? Vogliono uniformare le varie specie animali? E l'uomo non sarà in nulla superiore alle bestie, giacché si accorda ad essi intelligenza e libertà? Quale sarà dunque il punto che li differenzia? ... Essi tentano di distruggere le ragioni della diversità che si adduce tra gli animali e gli altri esseri... Tutta la questione consiste nel sapere se le pietre, la terra e la materia inanimata hanno o no intelligenza... Si sente che l'autore si vergogna del suo proprio sistema. Lo propone tremando. Non svolge tutto ciò che espone. E' Buffon che parla, e non osa dire di più: ma poiché è caratteristico di un enciclopedista osar tutto e non arrossire di nulla, Diderot, redattore di quest'articolo, non si cura di trattenersi entro quei limiti. Indubbiamente è d'accordo, in fondo, con Buffon, che quest'opinione è contraria alla religione, ma ciò non lo preoccupa. Edifica la medesima opinione, e sostiene ch'essa non ripugna né alla ragione, né alla Rivelazione, e se n'è contraddizione, questo appunto è il suo intento... Così, secondo l'Enciclopedia, la facoltà di pensare risiede in tutti gli esseri..." 





Enciclopedia. Discorso preliminare

 Enciclopedia

Discorso preliminare



Discorso preliminare

Quando compose il "manifesto" ideologico dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva trentadue anni: taluni dei suoi più importanti lavori erano già noti. Vi si erano precisati una metodologia e uno stile personale, espressi nel teorema meccanico che va ancor oggi sotto il nome di <<principio di d'Alembert>>. Esso è la magistrale generalizzazione seduzione ad un'unica formula di tutta una serie di problemi di statica e dinamica. Un'estensione o trasposizione di questo criterio "economico", dal dominio della meccanica a quello della genesi delle idee e della connessione delle conoscenze può rintracciarsi in: <<la quintessenza delle conoscenze matematiche, filosofiche e letterarie acquisite dall'autore in vent'anni di studi>>.  E' presente nella rigida concatenazione e dedizione dei <<principi>> delle varie scienze, nella sintesi delle branche del sapere nel rigoroso rispetto del certo e del positivo: <<ci siamo accontentati qui di spiegare - commentò qualche anno dopo - come i diversi oggetti della natura, considerati dapprima separatamente, poi uniti, accostati, combinati, approfonditi, scomposti e ricomposti, hanno guidato gli uomini dall'una all'altra scienza. Costretti a mantenersi a distanza, per abbracciare una prospettiva così immensa e composta così numerose e disparate, non abbiamo potuto gettarvi che un'occhiata rapida e generale>>. La "filosofia" empiristica e positivistica  del Discorso nasceva da una riflessione sul metodo sperimentale. Vi si ritrovano gli insegnamenti dei maestri dell'epistemologia o empiristica in senso lato: l'analisi lockiana delle "idee", l'esigenza cartesiana di un'unità del sapere, la prospettiva enciclopedica baconiana. La parte storica del Discorso, disegna con concisa eleganza tutta una galleria d'illustri antenati. Tale pluralità di punti di vista, presenta alcune incoerenze, di cui l'autore è ben consapevole, ma consentono anche un assetto provvisorio della filosofia dei lumi, utile per la battaglia ideologica che s'inizia nel 1751. D'Alembert lavorerà all'approfondimento della prospettiva qui offerta: al di là del suo immediato peso "ideologico", il Discorso va studiato anche come il primo abbozzo dell'epistemologia di d'Alembert. 




mercoledì 20 ottobre 2021

Il Vodu. Premessa

 Il Vodu

Premessa


Il termine Vodu (Vodou, Voodoo, Voudou, Voudon) ha origine nella lingua dei Fon e degli Ewe del Benin, dall'antico regno del Dahomey, e più precisamente del termine vodu o vodun, il cui significato è <<dio>>, <<spirito>>, <<feticcio>>. Il termine indica un sistema religioso presente in varie zone della Terra, e più precisamente in Africa Occidentale, in Nordamerica, nei Caraibi, in Brasile e ora anche in Europa, a seguito del grande processo migratorio che sta interessando questa parte del mondo. 
Quando si pronuncia la parola <<Vodu>>, chi ascolta la collega quasi sempre alla versione più celebre di questa religione e cioè il Vodu di Haiti, molto propagandato soprattutto dl cinema hollywoodiano e purtroppo spesso non solo assai poco capito, ma il cui senso è stato senza dubbio anche travisato. 





domenica 10 ottobre 2021

Enciclopedia. La fortuna dell'Enciclopedia

 Enciclopedia

La fortuna dell'Enciclopedia


Enciclopedia. Diderot e d'Alembert


Palazzo dell'Eliseo. Parigi


Parigi

Dopo le lotte degli anni 1751-1759, la condanna del Parlamento di Parigi colpì una fenice destinata a rinascere dalle sue ceneri nel corso degli anni seguenti: la ristampa lucchese, le due edizioni di Livorno, i supplementi e le rielaborazioni francesi, le numerose edizioni svizzere, gli adattamenti e le traduzioni russe, si susseguirono, in un diagramma tangibile della diffusione delle idee dell'Europa dei lumi. Rivoluzione francese: quando il riflusso conrtorivoluzionario e antigiacobino addossò a Rousseau e a Voltaire e ali enciclopedisti la "faute" del Terrore, anche l'opera simbolo stesso dei lumi fu coinvolta in una sommaria condanna. Alle soglie del nuovo secolo, il materialismo, l'irreligione, la critica sociale e politica, il pragmatismo scientifico e tecnologico dell'Enciclopedia apparvero dotati di una carica eccesiva: demoni da esorcizzare. 
Il disinteresse degli studiosi per l'Enciclopedia, dal secolo XIX fino ai primi decenni del XX, fu l'effetto di quella condanna, il riflesso dell'opera di esorcizzazione. I manuali e le opere di sintesi minimizzavano e travisavano, il ruolo svolto degli enciclopedisti nella cultura scientifica, politica ed economica dell'età loro. L'Enciclopedia figurava come metafora mal nota, da rendere attuale la metafora con cui si era espresso Federico il Grande a proposito del viaggio in Russia di Diderot, passato a nord del confine prussiano: <<Un grande fenomeno enciclopedico, descrivendo una ellissi ha sfiorato i limiti del nostro orizzonte; i raggi della sua luce non sono giunti fino a noi...>>
Nel 1951 il bicentenario della pubblicazione dell'Enciclopedia coincise, con una diffusa ripresa di interesse per la cultura e la filosofia dei lumi. Nel 2001 la scadenza celebrativa del 250° anno ha fornito un'occasione di bilancio e nuovi programmi di ricerca. La minuta industria filologica che si esercita ha affrontato una serie dei problemi testuali: i contributi autonomi, la ricerca delle "fonti" di singole voci, l'identificazione delle varie mani che hanno cooperato alla manipolazione enciclopedica, i raffronti con gli scritti extra-enciclopedici degli stessi autori, le biografie e il destino ulteriore dei collaboratori massimi e minimi, infine la decifrazione di un linguaggio spesso volutamente contraddittorio, elusivo o mistificato. 
Si colma una lacuna molto vistosa: porre sotto gli occhi di chi non partecipa direttamente ai lavori i testi che sono al centro delle discussioni tra specialisti. Il Discorso preliminare di d'Alembert, la voce Economia politica di Rousseau, gli articoli di Diderot e dei teorici della Fisiocrazia, si sono moltiplicate nelle varie raccolte di opere dei singoli autori. Numerose scelte antologiche presentano l'Enciclopedia quale realmente fu: <<una macchina da guerra, un dizionario tecnico e scientifico, un'opera di collaborazione e di contemplazione. Sono state fatte selezioni o ristampe integrali dei volumi di planches, volte a soddisfare diversi interessi: la documentazione tecnologica e scientifica, l'iconografia delle arti e dei mestieri, gli usi e costumi, il gusto estetizzante per la grafica libraria, e così via. Altre selezioni, hanno attratto l'attenzione sulle voci più significative di contenuto politico e sugli articoli-chiave dell'ideologia. 
E' possibile consultare on-line, l'edizione originale francese. Navigando in rete è possibile avere accesso a: repertori, notiziari divulgativi e didattici, annunci di seminari e convegni, informazioni biografiche riguardanti l'impresa i suoi promotori e collaboratori, lo stato delle ricerche, le singole voci, le planches, e così via. 








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