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giovedì 16 novembre 2023

Pensiero autonomo

 Pensiero autonomo 


Annalisa Lanci


Tempio buddhista

Pensiero autonomo. "Pensando autonomamente, si prende coscienza di dove si è stati, dove si è e dove si sta andando. L:anticonformismo nel valutare il proprio passato e presente, rende liberi nel decidere il proprio futuro."
Autonomous thinking. "By thinking independently, you become aware of where you have been, where you are and where you are going. Non-conformism in evaluating one's past and present makes One free tò decide one's future "






domenica 29 ottobre 2023

Mediocrità e chiusura mentale

 Mediocrità e chiusura mentale


Annalisa Lanci


Filosofia

Mediocrità e chiusura mentale. "Chi ha sete di conoscenza e di sapere, è accusato di essere troppo complicato, "di pensare troppo'. Sono da sempre stata convinta, che avete un'opinione personale e documentarsi, salva da molti pericoli."
Mediocrity and closed-mindedness. "Those Who are thirsty for knowledge are accused of being complicated, "of thinking too much". I have always been convinced that having a personal opinion reading up on information saves you from many damgers."






giovedì 12 ottobre 2023

Il lago sotto, il lago sopra

 Il lago sotto, i lago sopra


Annalisa Lanci


Il lago dell'Ovest ad Hanghxou, Cina


Il lago sotto, il lago sopra. "Il lago sotto, il lago sopra: nella filosofia cinese, simbolo della quiete perfetta. È quando la si raggiunge, che bisogna ricordarsi degli amici, tenendo l'atteggiamento migliore per mantenerla."

The lake below, the lake above. 'The lake below, the lake above: in Chinese philosophy, symbol of the perfect quiet. It Is when you reach It that you have tò remember friends, keeping the best attitude tò keep it.





sabato 26 agosto 2023

Yin e Yang. Gli insegnanti della natura

 Yin e Yang. Gli insegnanti della natura


Annalisa Lanci


I Ching

Yin e Yang. Gli insegnanti della natura. "Yin e Yang: seguirlo è apprendere le leggi naturali. Sono pensieri elementari, resi complicati e apparentemente difficili da comprendere dalla contemporaneità; che costringe in molte situazioni, ad andare contro se stessi e le proprie convinzioni, il fine è scoprire la nostra parte migliore, senza sacrifici ed in modo semplice e indolore "
Yin and Yang. The teachings of nature
Yin and Yang: following It Is learning of the natural laws. They are elementary thoughts, made complicated and apparently difficult tò understand by the contemporary world, which forces in many situations, tò go against oneself and one's bellefs, the aim Is tò discover our best parted, without sacrifices and in a simple and painless way."





giovedì 24 agosto 2023

Come un fiore di loto

 Come un fiore di loto


Annalisa Lanci


Fiore di loto

Come un.fiore di loto. "La vita che ci è stata donata è come un fiore di loto, ogni sua parte, anche la più piccola è utile. È importante conoscere il bene come il male, dando loro un significato, ed imparare, utilizzando un modo costruttivo ogni loro piccola parte. "
Like a lotus flower. "The life that has been given Is like a lotus flower, every part of It, even the smallest Is useful. It is importante tò know good and evil, giving then meaning and learning.








martedì 14 marzo 2023

L'Enciclopedia. Aius Loctius, Prospectus

 L'enciclopedia

Aius Loctius, Prospectus


Aius Loctius


Prospectus

Prospectus

Il piano o programma editoriale dell'Enciclopedia tracciato da Diderot apparve verso la fine del 1750, dopo il primo Discours di Rousseau. E' un documento prezioso, perché illumina le "fonti" dell'Enciclopedia e i tentativi abortivi precedenti, sia, perché lascia cogliere sul vivo e in concreto l'opera creativa di Diderot, sia perché pone in rilievo: la prosecuzione del programma baconiano di fondere in un sol corpo, scienze, arti, tecniche. Per valutare l'eco e l'incidenza polemica di questo testo sono preziose, a mò di contrasto, le requisitorie, pubblicate dal padre Berthier, gesuita, direttore del <<Journal de Trèvoux>> (gennaio-marzo 1751). <<La causa del loro accanimento era il rifiuto che gli si era opposto, quando avevamo chiesto che fosse loro affidata a parte teologica del Dizionario>>.  Illuminante è l'accostamento con pagine della voce Enciclopedia, dove Diderot fa un primo bilancio del lavoro compiuto tra il 1750 e il 1755. 

Aius-Loctius

E' uno di quegli articoli minori, cui Diderot affidava le proprie idee più radicali: la libertà di stampa, invocata con ipocrita cautela, e solo per libri scritti in latino. Berthier: la sua fulminea reazione, giova a far intendere sia l'audacia del direttore dell'Encyclopédie, sia l'indole dell'ambiente nel quale egli operava. E' una delle voci incriminate nella crisi del '52.  






domenica 12 marzo 2023

L'Enciclopedia. Elogio al signor presidente de Montesquieu

 Enciclopedia

Elogio al signor presidente de Montesquieu


Montesquieu

Elogio del Signor Presidente de Montesquieu
Analisi dello spirito delle leggi. 

Il "Presidente" era morto il 10 febbraio 1755. Montesquieu non aveva contribuito all'Encyclopédie: aveva ricusato di scrivere le voci Démocratie e Dispotisme; il frammento Gusto fu inserito nel t. VI dopo la sua morte. Ma era in amichevoli relazioni con d'Alembert, de Jaucourt, Duclos, Alexandre Deleyre, Helvétius, l'abbé Raynal. Gli attacchi assai aspri rivolti contro di lui dopo la pubblicazione dell'Esprit des Lois (1748) dal gesuitico <<Journal de Trévoux>> (aprile 1749) e dalle giansenitiche <<Nouvelles ecclésiastiques>> (ott. 1749), gli innumerevoli libelli che accusarono d'irreligione il capolavoro, infine la condanna all'Index librarum prohibitorum da parte della S. Sede (nov. 1751) e le successive controversie con l'assemblée générale de France con la Sorbonne, avevano fatto di Montesquieu una vittima del parti dévot. Egli aveva dovto lottare contro gi stessi valori che avevano combattuto e fatto <<sopprimere>> i primi due volumi dell'Enciclopedia. L'Elogio di d'Alembert acquista tutto il suo rilievo polemico: era un atto di solenne solidarietà, un modo di condannare i nemici del Montesquieu all'<<oppobre éternel>> per l'ignobile campagna condotta contro di lui; un modo di fare del suo nome, una sorta di simbolo dell'illuminismo. L'Elogio è un "manifesto" politico, con l'Analisi che o segue, esso ebbe una particolare fortuna editoriale: fu premesso alla grande edizione di Oeuvres di Montesquieu apparsa nel 1758 a cura di F. Richer figurò nelle successive, fu tradotto in italiano e promesso alle edizioni nostrane dello Spirito delle Leggi.   
E' possibile cogliere la caratteristica attitudine di d'Alembert a fondere la polemica illuministica con la dignità accademica, conciliando, la philosophie militante con le antiche istituzioni culturali, fornendo all'Enciclopedia quella veste di rispettabilità che i suoi avversari tornavano in ogni occasione a negarle. Taluni particolari che d'Alembert poté attingere ai ricordi personali del figlio di Montesquieu, Jean-Baptiste de Secondat, autore di un Mèmoire sul padre, e alle carte inedite: l'Elogio rimane una fonte autorevole, sotto certi aspetti, circa la vita e l'opera di Montesquieu. Analisi dello Spirito delle Leggi: <<E quell'analisi come una miniatura, che si considera con piacere anche da chi ha veduto prima l'originale...>>.




domenica 15 maggio 2022

La fortuna dell'enciclopedia

 La fortuna dell'enciclopedia


Enciclopedia


Palazzo dell'Eliseo. Parigi. 


Parigi

Dopo le lotte degli anni 1751-1759, la condanna del Parlamento di Parigi colpì una fenice destinata a rinascere dalle sue ceneri nel corso degli anni seguenti: la ristampa lucchese, le due edizioni di Livorno, i supplementi e le rielaborazioni francesi, le numerose edizioni svizzere, gli adattamenti e le traduzioni russe, si susseguirono, in un diagramma tangibile della diffusione delle idee dell'Europa dei lumi. Rivoluzione francese: quando il riflusso controrivoluzionario e antigiacobino addossò a Rousseau e a Voltaire e ali enciclopedisti la "faute" del Terrore, anche l'opera simbolo stesso dei lumi fu coinvolta in una sommaria condanna. Alle soglie del nuovo secolo, il materialismo, l'irreligione, la critica sociale e politica, il pragmatismo scientifico e tecnologico dell'Enciclopedia apparvero dotati di una carica eccesiva: demoni da esorcizzare. 
Il disinteresse degli studiosi per l'Enciclopedia, dal secolo XIX fino ai primi decenni del XX, fu l'effetto di quella condanna, il riflesso dell'opera di esorcizzazione. I manuali e le opere di sintesi minimizzavano e travisavano, il ruolo svolto degli enciclopedisti nella cultura scientifica, politica ed economica dell'età loro. L'Enciclopedia figurava come metafora mal nota, da rendere attuale la metafora con cui si era espresso Federico il Grande a proposito del viaggio in Russia di Diderot, passato a nord del confine prussiano: <<Un grande fenomeno enciclopedico, descrivendo una ellissi ha sfiorato i limiti del nostro orizzonte; i raggi della sua luce non sono giunti fino a noi...>>
Nel 1951 il bicentenario della pubblicazione dell'Enciclopedia coincise, con una diffusa ripresa di interesse per la cultura e la filosofia dei lumi. Nel 2001 la scadenza celebrativa del 250° anno ha fornito un'occasione di bilancio e nuovi programmi di ricerca. La minuta industria filologica che si esercita ha affrontato una serie dei problemi testuali: i contributi autonomi, la ricerca delle "fonti" di singole voci, l'identificazione delle varie mani che hanno cooperato alla manipolazione enciclopedica, i raffronti con gli scritti extra-enciclopedici degli stessi autori, le biografie e il destino ulteriore dei collaboratori massimi e minimi, infine la decifrazione di un linguaggio spesso volutamente contraddittorio, elusivo o mistificato. 
Si colma una lacuna molto vistosa: porre sotto gli occhi di chi non partecipa direttamente ai lavori i testi che sono al centro delle discussioni tra specialisti. Il Discorso preliminare di d'Alembert, la voce Economia politica di Rousseau, gli articoli di Diderot e dei teorici della Fisiocrazia, si sono moltiplicate nelle varie raccolte di opere dei singoli autori. Numerose scelte antologiche presentano l'Enciclopedia quale realmente fu: <<una macchina da guerra, un dizionario tecnico e scientifico, un'opera di collaborazione e di contemplazione. Sono state fatte selezioni o ristampe integrali dei volumi di planches, volte a soddisfare diversi interessi: la documentazione tecnologica e scientifica, l'iconografia delle arti e dei mestieri, gli usi e costumi, il gusto estetizzante per la grafica libraria, e così via. Altre selezioni, hanno attratto l'attenzione sulle voci più significative di contenuto politico e sugli articoli-chiave dell'ideologia. 
E' possibile consultare on-line, l'edizione originale francese. Navigando in rete è possibile avere accesso a: repertori, notiziari divulgativi e didattici, annunci di seminari e convegni, informazioni biografiche riguardanti l'impresa i suoi promotori e collaboratori, lo stato delle ricerche, le singole voci, le planches, e così via. 








mercoledì 11 maggio 2022

Enciclopedia. Cartesianismo. Casuista, cerimonie. Avvertenze degli editori.

 Enciclopedia. Cartesianismo. Casuista, cerimonie. Avvertenze degli editori



Illuminismo

Cartesianismo

Si è sempre molto discusso, sul nesso storico Descartes-illuminismo. Il giudizio sull'eredità della fisica e della filosofia cartesiana, pronunciato sulle colonne dell'Enciclopedia: abbé Pestré (1723-1821), riecheggia la più autorevole opinione di d'Alembert, che concluse l'articolo con un'ironica pagina dedicata ai cartesiani attardati dagli anni recenti ed ai pedanti d'ogni età. 

Casuista, cerimonie

Il primo di questi articoli, dovuti a Diderot, è connesso al precedente Oius-Locutius, dal quale riprende l'argomentazione circa la lbertà di stampa; il secondo è uno dei molti saggi di critica illuministica della religione, che Diderot confinava nelle voci minori o minime. Un'eco di Pascal, di Bayle, o di Spinoza, un tema elaborato dalla cultura libertina o deistica, affiorano sotto sapienti eufemismi: è la tecnica mistificatoria, imposta alla censura, della quale si è voluto dare qualche esempio.

Avvertenza degli editori (al volume terzo)

Prevede il volume terzo dell'Enciclopedia, ed è opera di d'Alembert. <<Il terzo volume apparve dopo un'interruzione di circa due anni, causata dalla persecuzione ch'era stata suscitata contro gli autori dell'opera in occasione dei primi due volumi. E non doveva esser l'ultima>>. La soppressione decretata dal Conseil du Roy con l'Arrest del 7 febbraio 1752, dopo l'affaire de Prades ed agli attacchi del <<Journal de Trévoux>>, che avevano trovato accoglienza presso Luigi XV. L'iniziativa personale di d'Alembret fu risolutiva per la ripresa della pubblicazione, con il volume III, nel novembre del 1753. Pagine colme <<di una strana combinazione di apologia, vanagloria, e di quell'irritante compiacimento, che gli avversari dei philosphes trovarono così esasperante>>. Aveva dato un efficace appoggio il direttore della Libraire, Malesherbes.  






martedì 10 maggio 2022

Diderot, Rousseau, d'Alembert

Diderot, Rousseau, d'Alembert


Jean-Baptiste Le Rodn d'Alembert, 16 novembre 1717, 29 ottobre 1783.


Denis Diderot, 5 ottobre 1713, 11 luglio 1784. 




Enciclopedia, Illuminismo. 


Montesquieu, 18 gennaio 1689, 10 febbraio 1755.


Jean-Jacques Rousseau, 18 giugno 1712, 2 luglio 1778.

Difficoltà insormontabili si oppongono alla lettura critica dell'intera Enciclopedia. Progressi sono stati compiuti dagli studiosi, anche coloro che la considerano, a loro modo, un classico sono consapevoli che i sessantamila articoli della compilazione, riguardanti ogni sorta di conoscenze e attività umane, non potranno mai essere oggetto di un'indagine filologica esaustiva. Un aiuto è venuto dall'uso di strumenti della ricerca informatizzata. La maggior tentazione consiste nel seguire le innumerevoli nervature dell'albero enciclopedico, alla ricerca di una chiave di lettura interna che consenta l'identificazione completa delle fonti, la ricostruzione dei nessi tra le singole voci e i loro autori, i confronti con la cultura contemporanea. L'opera di consultazione, composta com'è con materiali eterogenei e spesso di seconda mano, ha circolato ed esercitato storicamente la sua influenza in Europa e nel mondo sia nell'edizione princeps, sia in innumerevoli adattamenti e rielaborazioni.
La storia "politica" dell'Enciclopedia e i conflitti ideologici con cui essa dette luogo: "manifesti" introduttivi, come il Discorso preliminare di d'Alembert, il Prospectus di Diderot, la premessa ai volumi III e VIII. 
La premessa del volume V, il grande Elogio di Montesquieu scritto da d'Alembert, le voci Enciclopedia e di Diderot, e Ginevra di d'Alembert, l'elogio di Montesquieu e l'annessa Analisi indicano anche un'altra delle direzioni nelle quali ci si è mossi: chi consideri l'utilizzazione che gli enciclopedisti fecero dell'Esprit des Lois in voci politiche, come Cristianesimo, Governo, le voci dedicate alle singole voci di governo; e le allusioni a Montesquieu nel Discorso preliminare e nella voce Eclettismo di Diderot, e infine l'articolo Gusto, la presenza nell'Enciclopedia di Montesquieu, fu fondamentale. 
Jean-Jacques Rousseau è la terza grande figura dell'illuminismo francese che non poteva non essere rappresentata almeno con il suo contributo più importante: Economia politica. Questa voce, attraverso i rinvii alle altre voci politiche dei primi volumi, rileva implicanze non prive di interesse. 
I due protagonisti dell'Enciclopdia, Diderot e d'Alembert. Il caso degli oltre cinquemila articoli o supplementi forniti da Diderot, è da tempo al centro della ricerca. L'edizione di John Laugh e Jacques Proust ha offerto un corpus attendibile di testi e documenti, fondato su un esauriente status quaestionis e sull'esame dei problemi di attribuzione irrisolti. Tra gli articoli politici attribuibili a Diderot, si sono inclusi Aius-Locutius, Autorità politica, Diritto naturale, Gesuita, che dettero origine a varie controversie. Tra gli articoli riguardanti la critica della religione o della superstizione: Bibbia, Casuista, Cerimonie, Credulità, che si sono inclusi. Altre voci Cristianesimo, Fanatismo di Deleyre, Tolleranza di Romilly, Ngombos e Preti di Holloch, tra le più vigorose rivendicazioni della libertà di coscienza nell'Encicopedia, hanno il vantaggio di presentare il tema sotto angolature diverse. 
L'archivio di Diderot include articoli che non sono opera sua, tra i quali Cartesiano e Newtonianismo, siglati da d'Alembert e Yvon, e dal solo d'Alembert, e la voce anonima Filosofo. La collaborazione di Diderot come autore di voci di storia della filosofia diventò assidua soltanto a partire dal volume quinto, con l'articolo Eclettis o, del quale si sono tradotte le pagine più personali. Le filosofie più affini alle dottrine correnti nei circoli illuministici: oltre a Eclettismo, si sono tradotte le voci Epicuireismo, Hobbismo, Locke, Macchiavellismo, Pirroniana o Scettica, Socratica. Questa scelta intende altresì documentare la tematica che Dideot trasse da Brucke e utilizzò negli altri scritti filosofici. 
Si sono tradotte le voci di argomento estetico Bello e Genio. La voce Animale, serie di appunti quanto mai significativi presi in margine all'Histoire naturelle di Buffon del 1749; e inoltre Anima, Fortuito, Nascere, Niente, Spinozista, alcuni tra i più singolari esempi della tecnica con la quale Diderot andava inserendo idee materialistiche che non potevano essere esposte nelle voci principali. Questi testi giovano all'interpretazione del Reve de d'Alembert e degli Elemens de physiologie, e mostrano la continuità della riflessione filosofica diderotiana, degli scritti giovanili e quelli della maturità. Voce d'argomento morale come Deizioso, e una i critica sociale come Corte "campioni" di innumerevoli altre, dissimulate sotto pretesti lessicali o grammaticali. Gabinetto di storia naturale rinvia a temi analoghi presenti nell'Intérpretation de la nature. Jacques Proust ha fatto osservazioni pertinenti circa il lavoro effettivamente svolto in proposito da Diderot. La voce programmatica Arte, è la chiave del <<dizionario tecnico>>; insieme con talune pagine del Prospectus e della voce Enciclopedia essa offre, le considerazioni personali, teorie e pratiche, che Diderot fece in margine a quest'apetto così essenziale dell'Enciclopedia. 
D'Alembert. A parte il Discorso preliminare, l'Avvertenza al volume III, l'Elogio di Montesquieu, Ginevra, manca di un esame dei suoi contributi personali all'Enciclopedia. La sua sigla O contrassegna, le agginte agl articoli scientifici, una serie si articoli derivanti da scritti precedenti, oppure ripresi e sviluppati in lavori successivi, che tracciarono le linee dell'epistemologia e dell'ideologia enciclopedica. La connessione esistente tra il Discorso preliminare e gli articoli enciclopedici da un lato, gli Elémens de philosphie (1759), dall'altro. Le aggiunte all'articolo Attrazione, e le voci Elementi delle scienze e Sperimentale, confermano l'utilità di simili confronti per chi voglia comprendere l'originale elaborazione di idee epistemologiche, che dai lavori di meccanica e astronomia condusse d'Alembert, dove confluirono gran parte dei testi scientifici già scritti per l'Enciclopedia. Le voci Attrazione, Dinamica, Gravitazione, Newtonianismo presentano alcuni aspetti notevoli di d'Alembert fisico newtoniano. Altre voci curiose e notvoli - come Cortigiano, Copernico, Geometria, Fortuito - dimostrano la brillante verstilità del grande matematico, e la sua costante presenza a fianco di Diderot, talora con sottili antagonismi nell'affermazione delle idee forza dei lumi. La citica degli istituti educativi dell'ancien régime e la proposta di una nuova pedagogia, accolte in Sperimentale e nel più noto collegio. 














martedì 8 febbraio 2022

L'anima. Premessa

 L'anima

Premessa


L'anima è una <<cosa>> di cui ognuno di noi ha un'idea, spesso piuttosto stereotipata: dallo spirito, entrano in gioco nn poche problematiche dialettiche e spesso ci si perde inseguendo definizioni e immagini. 
Non è quindi facile parlare dell'anima, non tanto per l'astrattezza, ma soprattutto per le molteplici valenze simboliche che ne connotano il background religioso, storico e mitico. 
Parlare dell'anima a entrare in ambito di grande complessità, entro il quale l'indirizzo analitico dell'osservatore può arrestarsi davanti a ostacoli insormontabili senza l'ausilio della fede. 
E' quindi necessario operare con la massima cautela, tenendo conto questo delicato argomento presenta un inalienabile legame con la religione. 
Nella nostra condizione umana non sappiamo nulla sulla vita oltre la morte: semplicemente crediamo che ci sia altro, o non ci crediamo. Entrambe queste posizioni sono comunque regolate dall'accettazione di condizioni antropologiche che fanno parte del bagaglio di esperienze e credenze delle diverse culture. 
Che il peso dell'anima sia fondamentale lo si evince, ad esempio, dal frequente utilizzo di questo termine nel nostro linguaggio quotidiano: uno sfruttamento che comunque non corrisponde necessariamente alla  conoscenza del soggetto in questione. 



sabato 11 dicembre 2021

L'illuminismo. Bello. Bibbia

 L'illuminismo


Bello


Questa voce - forse la più frequentemente ristampata e tradotta di quante Diderot ne scrisse per l'Encyclopedie - ha dato luogo a malintesi e fraintendimenti. E' stata interpretata come una prima formulazione, giovanile e immatura, di problemi e temi d'estetica che Diderot affrontò con altra concretezza e maturità nelle analisi dei Salons e negli Essais sur la peinture. 
Dopo la rassegna delle idee estetiche di Platone, sant'Agostino, Wolf, Crousaz, Diderot si sofferma su Hutcheson: sopprime con cura ogni riferimento allo sfondo teologizzante o finalistico della sua Inquiry. Nella seconda parte dell'articolo, tenta di dare una definizione personale del bello. a) sostituisce all'ideale armonico, geometrico e platonizzante di Hutchson il concetto puramente empirico di <<rapporto>>; b) afferma, con una serie di ben dodici argomenti, la relatività del concetto di bello e la varietà dei giudizi di gusto tra gli uomini laddove Hutchson aveva lungamente insistito sull'universalità del senso estetico innato. L'articolo  è un significativo rifiuto dello sfondo metafisico sul quale Shaftesbury e Hutchson avevano condotto le loro ricerche d'estetica, laicizzazione  e relativizzazione del gusto, orientamento contemporaneo della genealogia e dell'estetica inglese di scuola empiristica. Alla fine dell'articolo, Diderot riprende l'idea di <<caso>> e creatività l'immanente della natura, che aveva formulato nelle Pensées philosphiques (1746). Così Bello rientra pienamente nella complessa evoluzione intellettuale diderotiana degli anni 1745-1754. 

Bibbia


Diderot: <<Un seducente programma di enciclopedia biblica; con l'ampiezza della sua visuale, il suo genio pedagogico, il suo senso innato di sintesi, andava al di là dei più audaci programmi di Spinoza, Leclerc, Richard Simon; la Bibbia s'iscriveva entro tutta la prospettiva del mondo orientale: dei grandi imperi la cui storia comparata era tutta del fare, delle civiltà misteriose da resuscitare... in questa luce, la Bibbia si illuminava e rivelava, più che un messaggio divino, gli annali d'un popolo, ma anche la sua letteratura e la sua religione, finalmente studiate in modo obiettivo. Ovunque, in questo magnifico articolo, circola il pensiero del Tractatus theologico-politicus, soprattutto per ciò che riguarda lo stile della Scrittura e le testimonianze a noi ignote che furono le fonti probabili del Pentateuco...>>. 







venerdì 10 dicembre 2021

L'illuminismo. Attrazione, Autorità politica

 L'illuminismo

Attrazione


Dopo gli scritti di Pemberton, Munchenbrock, 's Gravesande, Maupertuis, Algarotti, Voltaire, il <<newtonianismo>> era parte integrante della cultura illuministica. L'Enciclopedia dedica articoli alla meccanica, ottica, astronomia e matematica newtoniane, siglati da d'Alembert. D'Alembert riprodusse integralmente la corrispondente voce della Cyclopedia di E. Chambers. Figura in questa scelta - insieme con l'altra grande voce Newtonianismo - per documentaree la <<presenza>> di Newton nell'Enciclopedia. La compilazione è condotta sulla base dei testi: il manuale di Mussechenbrock e, per la seconda parte, un saggio di John Keill. Il giudizio personale di d'Alembert figura nelle pagine conclusive, e sarà ripreso negli Elémens de philosophie.


Autorità politica



Luigi XV

Articolo politico scritto da Diderot: il contenuto dottrinale rielabora ad intenzione dei censori, le dottrine contrattualistiche di Grozio, Locke, Pufendorf, Barbeyrac. Se l'idea del potere fondato sul consenso popolare o contratto era ormai corrente in Inghilterra, in Francia essa appariva sovversiva. <<Il principe riceve dai suoi stessi sudditi l'autorità che esercita su di essi... Non può disporre del suo potere e dei suoi sudditi senza il consenso della nazione e indipendentemente dalla scelta iscritta nel contratto di sottomissione...>>: per la monarchia di Luigi XV, un linguaggio temerario. Il padre Berthier, si appellava senza mezzi termini al braccio secolare. Il 7 febbraio '52 un Arrest del Conseil du Roi <<sopprimeva>> i primi due volumi dell'Enciclopedia. Una ripercussione dell'affaire de Prades, alla decisione non fu estranea l'opera del direttore del <<Journal de Trévoux>>: varie testimonianze contemporanee attribuiscono il decreto di soppressione all'insonne iniziativa gesuitica presso la corte. Autorità politica fu uno dei principali capi d'accusa contro l'Enciclopedia  della prima crisi del '52. Notevole è la replica di Diderot.  




giovedì 9 dicembre 2021

Il pensiero positivo. Metà artisti, metà scienziati. Il mondo è un palcoscenico

 Il pensiero positivo


Metà scienziati, metà artisti


Il pensiero positivo fa la grandezza dell'uomo, diceva Pascal. L'intelligenza è una combinazione di tecniche, necessarie per la sopravvivenza e il progresso. Un tempo si pensava che la capacità intellettiva fosse determinata geneticamente, come un potenziale ereditario. La ricerca approfondita sulla natura dell'intelletto umano ha invece stabilito che si tratta di qualcosa di complesso e dinamico, che varia da persona a persona e che, anche nello stesso individuo, presenta differenti caratteristiche nei vari momenti della vita. 

In base a queste osservazioni ed esperimenti è opportuno ad esempio che il cervello degli organismi superiori consiste essenzialmente di due emisferi, o sistemi centrali di elaborazione, completi e collegati fra loro. L'emisfero sinistro, analitico, normalmente domina sull'altra metà; le sue funzioni riguardano la capacità di leggere, scrivere, riflettere, contare. L'emisfero destro, definito spaziale, è invece quello che prevale nelle creazioni artistiche, nella rappresentazione mentale di immagini, scene, paesaggi, colori, spazi, e suoni.

Ognuno di noi è un pò scienziato e un pò artista, ragiona con due stili completamente differenti di pensiero, uno analitico e intellettuale, elaborato dall'emisfero sinistro, l'altro libero e creativo, tipico dell'emisfero destro. L'integrazione armonica di questi due stili di pensiero aiuta il cervello a giungere a una migliore comprensione della realtà. 

Il superlavoro dell'emisfero sinistro dà origine a disturbi psicologici abbastanza frequenti; portano comunque l'individuo a vivere sotto stress: la logica impedisce alla creatività di trovare libero spazio per esprimersi; lo <<scienziato>> dentro di noi, con la sua autorevolezza, priva l'<<artista>> della sua libertà e gli impedisce di fare il suo lavoro. Quando le cose stanno così occorre bloccare o eludere il lavoro di questa parte del cervello troppo invadente, in modo da rafforzare il lavoro della parte destra. 

Per bloccare il superlavoro dell'emisfero sinistro è necessario agire sul pensiero e sul linguaggio. Alcune tecniche di meditazione sono finalizzate proprio alla modifica di questi stati negativi ella mente, attraverso l'uso di espedienti. In oriente, da tempi antichissimi si usa il mantra, parole o formule che vengono ripetute in continuazione e che hanno lo scopo di mantenere impegnate le capacità vigili del cervello, per consentire l'apertura del pensiero verso verso dimensioni più spirituali. In occidente la preghiera: quando si recita una preghiera infatti, non si pensa, e questo consente alla persona di rilassarsi  e di recuperare delle preziose energie vitali. 

Tra le varie tecniche proposte dal Pensiero positivo vi è quella di recitare a se stessi una sorta di litania, dove le frasi sono tutte, rigorosamente positive. Litanie, espresse anche in musica o in versi, hanno un pò la funzione dello scacciapensieri e vanno utilizzate come meccanismo di difesa ogni qual volta l'emisfero sinistro decide di fare lo <<straordinario sul lavoro>>. 


Il mondo è un palcoscenico

Tutto il mondo è un palcoscenico. L'essere umano ha la rara capacità di riuscire a produrre comportamenti diversi secondo i pensieri che dominano la sua mente in un dato momento. I discorsi, i gesti, le espressioni del viso, gli elaborati scritti o le azioni hanno una funzione comunicativa, di esteriorizzazione di pensiero: se i pensieri saranno positivi, volti alla tolleranza e all'armonia, difficilmente i comportamenti, che su di essi si modellano, saranno di segno opposto. Sin da bambini si è spinti a imparare, a emettere delle <<risposte interne>>, non visibili fuori dal corpo, per non compromettere alcune situazioni sociali: utilizziamo questa modalità di espressione quando dobbiamo ad esempio vendere un prodotto (il famoso <<sorriso del commerciante>>), ringraziare per un regalo che non ci è piaciuto, rispondere a una critica che ci è rivolta ad un superiore... In genere, la propria salute mentale, è sempre auspicabile non reprimete le emozioni, ma vi sono situazioni in cui questo prorpio non è possibile per compromettere i buoni rapporti con gli altri, che sono altrettanto importanti; in questi casi occorre raggiungere un utile compromesso e cercare di non mettere a rischio né la relazione sociale, nè, tanto meno, la salute. 


Il Pensiero positivo. Introduzione

 Il pensiero positivo

Introduzione 




La psicoanalisi sostiene che il comportamento adulto sia guidato dai conflitti irrisolti dell'infanzia e che le cause della propria infelicità vadano ricercate nel passato; il Pensiero Positivo al contrario induce le persone a vivere nel proprio presente con maggiore consapevolezza e senso di responsabilità, ritenendo che la qualità della vita dipenda in massima parte dalla qualità dei pensieri che affollano la mente. 
Esistono vasti campi d'azione, aspetti dell'esistenza, nei quali possiamo realmente imparare a muoverci con maggiore abilità e competenza, per raggiungere, la felicità, almeno il benessere e la serenità. Ad esempio, il modo di giudicarsi, di progettare il futuro, di gestire le relazioni sociali, di lavorare, di divertirsi, di amare. L'intelligenza è un potenziale che va sviluppato, attraverso l'impegno e l'esercizio costanti. Il pensiero difficilmente nasce spontaneamente <<positivo>>: dobbiamo imparare a condizionarlo in tal senso, dal momento che il risultato finale è che noi siamo ciò che pensiamo. Ogni nostra azione, segue necessariamente un pensiero, un ragionamento, un modo di vedere le cose e di interpretare la realtà. Pensare porta a vivere bene, o almeno a vivere meglio. 
Le regole del pensiero positivo sono semplici ed efficaci dal primo momento: basta decidere di pensare positivo per accorgersi che tutto cambia intorno a noi; la difficoltà è imparare a pensare positivo anche nei momenti duri, di bassa marea, quando le cose non vanno bene o ci si sente senza vie d'uscita. Il Pensiero positivo, nella sua complessità, è una tecnica che funziona, per proteggersi dalla depressione, per favorire il successo e la stima di sé, per migliorare il benessere anche fisico della persona. 



sabato 30 ottobre 2021

Enciclopedia. Discorso preliminare

 Enciclopedia

Discorso preliminare



Discorso preliminare

Quando compose il "manifesto" ideologico dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva trentadue anni: taluni dei suoi più importanti lavori erano già noti. Vi si erano precisati una metodologia e uno stile personale, espressi nel teorema meccanico che va ancor oggi sotto il nome di <<principio di d'Alembert>>. Esso è la magistrale generalizzazione seduzione ad un'unica formula di tutta una serie di problemi di statica e dinamica. Un'estensione o trasposizione di questo criterio "economico", dal dominio della meccanica a quello della genesi delle idee e della connessione delle conoscenze può rintracciarsi in: <<la quintessenza delle conoscenze matematiche, filosofiche e letterarie acquisite dall'autore in vent'anni di studi>>.  E' presente nella rigida concatenazione e dedizione dei <<principi>> delle varie scienze, nella sintesi delle branche del sapere nel rigoroso rispetto del certo e del positivo: <<ci siamo accontentati qui di spiegare - commentò qualche anno dopo - come i diversi oggetti della natura, considerati dapprima separatamente, poi uniti, accostati, combinati, approfonditi, scomposti e ricomposti, hanno guidato gli uomini dall'una all'altra scienza. Costretti a mantenersi a distanza, per abbracciare una prospettiva così immensa e composta così numerose e disparate, non abbiamo potuto gettarvi che un'occhiata rapida e generale>>. La "filosofia" empiristica e positivistica  del Discorso nasceva da una riflessione sul metodo sperimentale. Vi si ritrovano gli insegnamenti dei maestri dell'epistemologia o empiristica in senso lato: l'analisi lockiana delle "idee", l'esigenza cartesiana di un'unità del sapere, la prospettiva enciclopedica baconiana. La parte storica del Discorso, disegna con concisa eleganza tutta una galleria d'illustri antenati. Tale pluralità di punti di vista, presenta alcune incoerenze, di cui l'autore è ben consapevole, ma consentono anche un assetto provvisorio della filosofia dei lumi, utile per la battaglia ideologica che s'inizia nel 1751. D'Alembert lavorerà all'approfondimento della prospettiva qui offerta: al di là del suo immediato peso "ideologico", il Discorso va studiato anche come il primo abbozzo dell'epistemologia di d'Alembert. 




mercoledì 29 settembre 2021

Enciclopedia. Storia dell'Enciclopedia

 Enciclopedia

Storia dell'Enciclopedia


Illuminismo


Luigi XV


Madame de Pompadour


Enciclopedia 1755, la <<concatenazione delle scienze>>. <<Scopo di un'enciclopedia è accogliere le conoscenze sparse sulla faccia della terra, esporne ai contemporanei il sistema generale, trasmetterle ai posteri, affinché l'opera dei secoli passati non sia stata inutile per i secoli avvenire, affinché i nostri nipoti, diventando più istruiti, diventino nello stesso tempo più virtuosi e più felici...>>. Diderot si riferisce ad alcune sintesi che rispecchiavano gli antichi sogni di onniscienza: le enciclopedie medievali, i progetti di Bacone e di Leibniz, i <<teatri della memoria>>, la rinascenza alle summae pansofiche del primo Seicento, dai dizionari di Furetiére e Moréri. Tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII la rivoluzione scientifica, aveva imposto un nuovo assetto all'albero enciclopedico. I <<teatri di macchine>> del secolo XVII avevano aperto la strada ai vari reperti di tavole e descrizioni dedicate ai mestieri e all'artigianato, apparsi anche un Francia e descrizioni dedicate ai mestieri e all'artiginato, apparse anche in Francia e spesso citate come i modelli più prossimi della <<descrizione delle arti>> intrapresa dagli enciclopedisti. Inghilterra: il Lexicon technicum (cinque edizioni tra il 1704 e il 1736), di Ephraim Chambers, apparsa in italiano a Venezia fin dal 1748. Le Breton, Briasson, Dsvid e Duran si associarono per mettere sul mercato una traduzione francese della Cyclopedia di Chambers. Il progetto fu affidato a Diderot e d'Alembert, il primo di curare la filosofia e le belle lettere, il secondo le matematiche. I dieci volumi previsti, crebbero in corso d'opera fino a ventotto, undici di planches dedicate alla descrizioni delle arti e dei mestieri. L'impresa soddisfava un ampio strato sociale ed economico in pieno sviluppo. I collaboratori erano uomini di punta nella pubblica amministrazione, nell'industria, nell'insegnamento, nelle professioni liberali, nell'esercito e nelle alleanze letterarie e scientifiche. Alcuni erano ecclesiastici, altri aristocratici, addetti ad uffici statali come funzionari, intendenti ingegneri, medici, chirurghi, matematici o cultori di arti. Interpreti di un progetto culturale, già proteso verso l'avvento della rivoluzione industriale. L'interesse per la tecnologia e l'organizzazione industriale, le ricerche di economia politica, l'indagine critica sulle forme di governo, la polemica contro la mentalità teologica e religiosa, si componevano in un'ideologia laica e secolare che non rispettava l'autorità ed entrò in conflitto con la simbiosi tra il trono e l'altare che, nell'età di Luigi XV, recava ancora l'impronta dell'assolutismo del Re Sole.

<<Cambiare il modo di pensare comune>>; questo spiega la natura degli ostacoli che l'Enciclopedia incontrò sul proprio cammino, i conflitti in cui fu coinvolta e le crisi alle quali sopravvisse. 

Diderot, arrestato nel 1749, nella torre di Vincennes, fu liberato grazie alle pressioni dei librai associati. Prospectus, 1730, sono annunciati i criteri redazionali e le grandi linee dell'opera ormai imminente. Il successo commerciale ottenuto consentì ai promotori dell'impresa di difendere dagl attacchi convergenti degli avversari gesuiti, giansenisti e del <<partito devoto>> di corte. I primi due volumi, nel 1751 e nel 1752, furono attaccati dal <<Journal de Trévaux>> che insisté sulle accuse di plagio, sui difetti e sulle lacune dell'opera. Il discorso preliminare di d'Alembert, divenne oggetto di scandalo quando, l'abbé De Prodes, si laureò in teologia alla Sorbona con una tesi che ne ricalcava l'impostazione sensista. Gli avversari fecero epurare la facoltà, e nonostante la censura preventiva, che tutti gli articoli dell'Enciclopedia avevano subito, ottennero dal governo im primo arret, di soppressione. Le pressioni esercitate a corte sull'ambiente di Mme de Popmpadour, rimossero l'ostacolo e consentirono la pubblicazione del terzo volume, preceduto da un'Avvertenza in cui d'Alembert respingeva tutti gli attacchi. 

Sui giornali, gli oppositori proseguirono la loro campagna di diffamazione contro i volumi successivi, fino al 1757. Lo scoppio della guerra dei Sette anni e le relazioni amichevoli che i philosphes intrattenevano con Federico il Grande di Prussia li resero sospetti si intelligenza con il nemico. Un attentato contro Luigi XV provocò una serie di misure censorie di insinuazioni ostili, orchestrate dai libelli e satire da gazzettieri pagati dagli ambienti più retrivi della corte e del governo. L'articolo Ginevra, scritto da d'Alembert e ispirato da Voltaire, era una descrizione della situazione politico-religiosa della città che suscitò le rimostranze del clero calvinista ginevrino e provocò anche a Parigi una nuova campagna anti-enciclopedista. 1758 la Lettera a d'Alembert sugli spettacoli di Jean Jacques Rousseau, replica alla voce Ginevra, e del trattato Helvétius, De l'esprit, in cui si avvertiva l'eco delle idee materialistiche più radicali coltivate nella cerchia del barone d'Holbach. Il 23 gennaio 1759 il procuratore generale Omer Joly de Fleury sostenne la pubblica accusa dinanzi alla suprema corte di Francia contro otto opere empie che furono <<soppresse>>. Poco dopo il decreto di condanna della Santa Sede, pronunciato a Roma dal papa Clemente XIII, fece si che l'intera opera fosse inclusa nell'Index librorum prohibitorum. Fu concesso dall'autorità il permesso di pubblicazione dei volumi di planches. D'Alembert si ritirò dall'impresa mentre Diderot, con l'aiuto di Louis de Jaucourtm proseguì sotto la falsa indicazione di <<Neuf-chatel>> la pubblicazione degli ultimi nove volumi di testo <<censurati>> dallo stesso editore, completata nel 1766. La pubblicazione dei volumi di planches si protrasse fino al 1772. 






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