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martedì 14 marzo 2023

L'Enciclopedia. Aius Loctius, Prospectus

 L'enciclopedia

Aius Loctius, Prospectus


Aius Loctius


Prospectus

Prospectus

Il piano o programma editoriale dell'Enciclopedia tracciato da Diderot apparve verso la fine del 1750, dopo il primo Discours di Rousseau. E' un documento prezioso, perché illumina le "fonti" dell'Enciclopedia e i tentativi abortivi precedenti, sia, perché lascia cogliere sul vivo e in concreto l'opera creativa di Diderot, sia perché pone in rilievo: la prosecuzione del programma baconiano di fondere in un sol corpo, scienze, arti, tecniche. Per valutare l'eco e l'incidenza polemica di questo testo sono preziose, a mò di contrasto, le requisitorie, pubblicate dal padre Berthier, gesuita, direttore del <<Journal de Trèvoux>> (gennaio-marzo 1751). <<La causa del loro accanimento era il rifiuto che gli si era opposto, quando avevamo chiesto che fosse loro affidata a parte teologica del Dizionario>>.  Illuminante è l'accostamento con pagine della voce Enciclopedia, dove Diderot fa un primo bilancio del lavoro compiuto tra il 1750 e il 1755. 

Aius-Loctius

E' uno di quegli articoli minori, cui Diderot affidava le proprie idee più radicali: la libertà di stampa, invocata con ipocrita cautela, e solo per libri scritti in latino. Berthier: la sua fulminea reazione, giova a far intendere sia l'audacia del direttore dell'Encyclopédie, sia l'indole dell'ambiente nel quale egli operava. E' una delle voci incriminate nella crisi del '52.  






domenica 12 marzo 2023

L'Enciclopedia. Elogio al signor presidente de Montesquieu

 Enciclopedia

Elogio al signor presidente de Montesquieu


Montesquieu

Elogio del Signor Presidente de Montesquieu
Analisi dello spirito delle leggi. 

Il "Presidente" era morto il 10 febbraio 1755. Montesquieu non aveva contribuito all'Encyclopédie: aveva ricusato di scrivere le voci Démocratie e Dispotisme; il frammento Gusto fu inserito nel t. VI dopo la sua morte. Ma era in amichevoli relazioni con d'Alembert, de Jaucourt, Duclos, Alexandre Deleyre, Helvétius, l'abbé Raynal. Gli attacchi assai aspri rivolti contro di lui dopo la pubblicazione dell'Esprit des Lois (1748) dal gesuitico <<Journal de Trévoux>> (aprile 1749) e dalle giansenitiche <<Nouvelles ecclésiastiques>> (ott. 1749), gli innumerevoli libelli che accusarono d'irreligione il capolavoro, infine la condanna all'Index librarum prohibitorum da parte della S. Sede (nov. 1751) e le successive controversie con l'assemblée générale de France con la Sorbonne, avevano fatto di Montesquieu una vittima del parti dévot. Egli aveva dovto lottare contro gi stessi valori che avevano combattuto e fatto <<sopprimere>> i primi due volumi dell'Enciclopedia. L'Elogio di d'Alembert acquista tutto il suo rilievo polemico: era un atto di solenne solidarietà, un modo di condannare i nemici del Montesquieu all'<<oppobre éternel>> per l'ignobile campagna condotta contro di lui; un modo di fare del suo nome, una sorta di simbolo dell'illuminismo. L'Elogio è un "manifesto" politico, con l'Analisi che o segue, esso ebbe una particolare fortuna editoriale: fu premesso alla grande edizione di Oeuvres di Montesquieu apparsa nel 1758 a cura di F. Richer figurò nelle successive, fu tradotto in italiano e promesso alle edizioni nostrane dello Spirito delle Leggi.   
E' possibile cogliere la caratteristica attitudine di d'Alembert a fondere la polemica illuministica con la dignità accademica, conciliando, la philosophie militante con le antiche istituzioni culturali, fornendo all'Enciclopedia quella veste di rispettabilità che i suoi avversari tornavano in ogni occasione a negarle. Taluni particolari che d'Alembert poté attingere ai ricordi personali del figlio di Montesquieu, Jean-Baptiste de Secondat, autore di un Mèmoire sul padre, e alle carte inedite: l'Elogio rimane una fonte autorevole, sotto certi aspetti, circa la vita e l'opera di Montesquieu. Analisi dello Spirito delle Leggi: <<E quell'analisi come una miniatura, che si considera con piacere anche da chi ha veduto prima l'originale...>>.




venerdì 10 marzo 2023

L'Enciclopedia. Economia politica, elementi delle scienze

L'Enciclopedia

Economia politica, elementi delle scienze


Economia politica

Economia politica

Voce di Jean Jacues Rousseau fa parte del tomo V, del novembre 1755. Seguì di poco il Discours sur les origines de l'inègalité (1754) e precedette la composizione del primo abbozzo del Contrat social, il cosiddetto Manoscritto di Ginevra (1756). Più ardua è la datazione interna di singoli passi o dottrine. Molto si è discusso su tali questioni filologiche, connesse ad una corretta ricostruzione del pensiero rosseauiano. Economia politica segna un momento centrale nella genesi del Contrat social, che vuol mostrare più propriamente quali sono le funzioni del governo o della pubblica amministrazione; che i due scritti sono come frammenti nei quali Rousseau anticipò parte delle sue Institutions politiques, desinate a restare incompiute. 
I lavori di R. Derathé mostrano tutta la difficoltà e la necessità di accurati confronti testuali per decidere circa il grado di maturazione dei temi maggiori di Rousseau in questa "voce". Vi figura, per la prima volta  in Rousseau, il termine e il concetto di <<volontà generale>>; che si delineano le concezioni rosseauniane della proprietà e della legge; mentre l'idea del <<patto sociale>>, resta implicita. Definizione di <<economia politica>>: a)l'argomentazione che afferma la necessità di far coincidere in concreto il regime politico con la legge, ossia con la volontà generale; b) il gran tema del <<patriottismo>> e degli strumenti giuridici e educativi con i quali è possibile coltivarlo; c)l'esposizione del <<sistema economico>> rousseauiano ossia delle genesi del ginevrino circa la tassazione, la proprietà e la ripartizione del reddito, temi assai ampiamente discussi agli economisti contemporanei. Sebbene Rousseau subisca ancora fortemente l'influenza del Trattato sul governo civile di Locke, l'accento si sposta dalle garanzie giuridiche, offerte alle classi dirigenti, ed una concessione etico-sociale della proprietà e della legge. 

Elementi delle scienze

Nell'evoluzione intellettuale di d'Alembert, questo articolo - redatto nel 1755 - è un momento cruciale. La prospettiva epistemologica del Discorso del '51 è svolta in più punti: il filosofo si preoccupa dell'esatta delimitazione delle varie scienze e tocca problemi logico-empirici, pedagocici, linguistici, relativi della composizione di libri di Elementi su singole discipline. Si precisa l'impostazione "positivistica" degli Elémens de philosophie. 




giovedì 9 marzo 2023

L'Enciclopedia. Diritto naturale, eclettismo, dinamica

 L'Enciclopedia

Diritto naturale, eclettismo, dinamica


Diritto naturale


Eclettismo


Dinamica

Dinamica

La prima formulazione del <<principio di d'Alembert>> si trova nel Traité de dynamique del 1746, nell'Introduction (Oeuvres 1821). Essa figura in forma modernizzata; in questa voce d'Alembert, oltre ad esporlo con naturale chiarezza, lo collega a problemi di meccanica: primi, tra tutti, quelli del pendolo composto e del centro di oscillazione. Questa voce lascia scorgere la funzione primaria che, nella genesi del pensiero di d'Alembert, ha avuto la meditazione delle soluzioni di un problema particolare. D'Alembert è giunto alla formulazione di questo principio a partire dalla soluzione di un caso privilegiato, nel quale l'eliminazione dei legami meccanici, diventava più evidente ed apriva la strada ad un metodo generale atto ad aggirare la difficoltà>>. L'enunciato contenuto nell'articolo espone, il maggior titolo di gloria cui è affidato, nella storia del pensiero scientifico, il nome del suo autore. 

Diritto naturale

Diderot espone in questa voce i principi del contrattualismo e giusnaturalismo laico. Il <<ragionatore violento>>, che Diderot contrappone alla teoria del diritto naturale per confutarlo, simboleggia le dottrine hobbesiane. Diderot fa appello agli ideali classici: per il giusnaturalismo, con qualche inflessione materialistica. 
Diderot formula il concetto di volonté générale come matrice stessa del diritto positivo. Rousseau, nel primo abbozzo del Contrat social (Manoscrit de Genève, 1756) discute e confuta a lungo la posizione qui assunta dal suo amico. Questa voce rappresenta dunque, un termine di paragone essenziale. Essa riflette le conversazioni tra Diderot e Rousseau; riflette le loro conversazioni; e le tesi in essa esposte vanno interpretate in stretta connessione con il Discours sur l'inègalitè; sia con la voce di Rousseau Economia politica; sia con il primo abbozzo del Manoscrit de Genève. Anche in questo caso si debbono a Diderot fecondi spunti che saranno svolti da altri; e che Diritto naturale è un frammento notevole del tortuoso e tempestoso rapporto intellettuale Rousseau-Diderot, che si concluderà nel 1758. 

Eclettismo

Gli articoli di storia della filosofia contenuti nei primi volumi dell'Enciclopedia, erano stati compilati dagli abbé enciclopedisti Yvon, Pestré, de Prodes, dopo lo scandalo suscitato da quest'ultimo con la sua tesi sorbonica il lavoro fu proseguito da Diderot, che, lo condusse tra il 1754 e il 1759. 
In queste pagine Diderot effigiava, la stessa philosophie: <<Non è difficile riconoscere che questo è il vostro ritratto>>. La seconda parte, chiarisce storicamente un aspetto significativo dell'illuminismo: sono pagine da porre accanto alla seconda parte del Discorso preliminare.  








domenica 5 marzo 2023

L'Enciclopedia. Delizioso, democrazia

 L'Enciclopedia

Delizioso, democrazia


Delizioso


Democrazia

Delizioso 

Delizioso di Diderot, ha attratto l'attenzione di alcuni studiosi sia per la sua finezza e sapienza espressiva, sia perché fissa l'analisi "fisiologica" ed etica del bonheur, un tema caro ai moralisti del secolo XVIII ed allo stesso Diderot. La pagina analizzata da R. Mauzi e da R. Mortier, riprende in un nuovo clima intellettuale la concezione epicurea della voluptas, ben nota ai libertins; e va accostata ad alcune celebri pagine di Rousseau. 

Democrazia

D'Alembert nel 1753 aveva proposto al Montesquieu di scrivere per l'Enciclopedia gli articoli Dèmocratie e Dispotisme. Il "Presidente": <<Quanto al mio ingresso nell'Enciclopedia; è un bel palazzo ove sarei assai curioso di metter piede; ma i due articoli Démocratie e Dispotisme non vorrei farli. Su questi argomenti ho già spremuto del mio cervello tutto ciò che v'era... Sicché, se volete qualcosa di mio, lasciatemi la scelta di qualche articolo; e, se volete, la si farà da Me du Deffand, con un bicchierino di maraschino... Mi viene ora in mente che potrei, forse, scegliere Gout; e proverò che difficile est proprie communiadicere>>. 
L'articolo fu redatto da Elie de Jaucourt. Il poligrafo, si limitò a fare, <<presque en extrait du livre De l'Esprit des Lois>>. Una compilazione che mostra, l'onnipresenza del pensiero politico del "Presidente" nell'Enciclopedia. Offre un utile termine di paragone con le idee di Rousseau, ben altrimenti "democratiche" esposte sia nel Discours sur l'inégalité, sia nella voce Economia politica. Con questo confronto si illustra la pluralità degli orientamenti "politici" che si rispecchiano nell'opera collettiva. 








giovedì 2 marzo 2023

Enciclopedia. Cristianesimo

 Enciclopedia

Cristianesimo



Cristianesimo


L'articolo è anonimo, ricapitola in modo evidente l'interpretazione politica della religione maturata entro la tradizione, libertina, sviluppata da Bayle, Spinoza e dai deisti inglesi. 
Il carattere tendenzioso ed estremamente audace di queste pagine, può cogliersi ricollocando nel tempo e nell'ambiente l'esplicita, utilizzazione del testo, delle pagine dedicate a questo tema da Montesquieu. Nel 1753 divampava la persecuzione del parti dévot contro il capolavoro montesquieviano, già condannato all'Indice a Roma l'anno precedente. Questa voce accentua e sottolinea taluni passi <<empi>> di Montesquieu, non poteva non apparire una presa di posizione nella lotta ideologica contemporanea. Donde, l'anonimato. 
A. Chaumeix: può essere interessante riprodurre qui, una confusa e perplessa chiosa apposta all'edizione di Lucca da un Don Sebastiano Sacchetti, canonico regolare della congregazione del Reno. 

Quest'articolo è stato troppo maltrattato: racchiude parecchie espressioni che dimostrano chiaramente che l'autore è un vero Cattolico... si è proposto si mostrare che non v'è religione più utile al genere umano della Cristiana; egli si sforza di provare che essa è effettivamente superiore in ciò alle altre; perché ritiene, che gl'infedeli e gl'increduli possano essere indotti ad abbracciare il cristianesimo più da questo motivo che da ogni altro. Non potendo giudicare qui se sia riuscito bene o male nel suo intento, noterò soltanto che avrebbe potuto raggiungere meglio con un altro metodo, provare di più ed evitare le censure che gli hanno mosso i critici. Si è voluto considerare con una precisione eccessiva il cristianesimo <<nel suo nesso con gli interessi politici, ossia riguardo alla felicità che può procurare questa vita...>>, ma come considerare il cristianesimo sotto un punto di vista ormai remoto dalla rivelazione e dalla Divinità, rappresentarlo come un sistema duramente politico?... La utilità del cristianesimo esposta in tutto l'articolo riguarda soltanto oggetti che cadono sotto i nostri sensi e dei quali si fa uso in società... onde a sua verità generale e assoluta non è provata. Perché dunque l'enciclopedista non ha considerato il cristianesimo nel suo rapporto con le verità sublimi rivelate...?




mercoledì 1 marzo 2023

Enciclopedia. Copernico, Corte-cortigiano, Credulità, Legge di continuità

Enciclopedia

Copernico, Corte-cortigiano, Credulità, Legge di continuità


Copernico


Corte-cortigiano


Credulità


Legge di continuità

Continuità

(Legge di continuità). L'articolo, siglato da d'Alembert è opera di J.H.S. Formey; uno dei tanti venduti dall'accademico di Berlino agli editori dell'Enciclopedia. Lo si presenta qui come esempio dei contributi di questo <<enciclopedista dimenticato>>, espositore di Leibniz e di Wolf. Cf. anche Legame.

Copernico

Dal breve articolo di d'Alembert, si traduce un passo riguardante Galileo, che va accostato al Discorso preliminare, del quale riprende anche la polemica su papa Zaccaria e sugli antipodi.

Corte, cortigiano

Sono due esempi di numerosi articoli, con allusioni politiche, dispersi nelle pagine del grande dizionario. Nel primo, di Diderot, vi è un esplicito riferimento all'Esprit de Lois; la variazione sullo stesso tema è dovuta a d'Alembert. L'aneddoto di Aristippo si trova annotato anche in un passo dello Spicilège di Montesquieu, in Opere complete di Montesquieu sulla direzione di André Masson, Parigi 1950-55. In quegli anni d'Alembert frequentava il "Presidente", non è da escludere che l'avesse raccolto dalla sua conversazione. 

Credulità

E' siglato da Diderot: si mostra in questione un argomento pericoloso, il <<peronismo>> bayliano e libertino circa la fede e i miracoli. Diderot fonde i criteri probabilistici in uso nelle scienze esatte con i criteri delle scienze "morali". La religion vengée non si lasciò trarre in inganno: <<Un scrittore il quale asserisce che l'incredulo ha la mente esercitata a discernere la verità, anche l'incredulo ha trovato la verità, è lui stesso un incredulo>>. 
 










domenica 26 febbraio 2023

L'Enciclopedia. Chimica, collegio

 L'Enciclopedia

Chimica, collegio


Chimica


Collegio

Chimica

Questa voce ha attratto l'attenzione degli storici della scienza per l'esattezza e pregnanza del quadro che vi è tracciato. La condanna delle teorie "sistematiche" che si combattevano sterilmente tra loro, la denuncia della crisi metodica radicale che attraversavano in quegli anni i cultori di questa scienza, delineano la situazione della chimica pre-lavoiseriana. La crisi si sarebbe risolta attorno al 1770, proprio in Francia, grazie al genio di Lavoisier.
Gabriel François Venel (1723-1775), médicin ordinaire del duca d'Orléans e professore di chimica della facoltà di Montpellier. L'episodio ha carattere generale: è visibile anche qui lo sforzo che fa l'autore per scinderne la chimica dalla fisica newtoniana, e per tenere distinte la nozione di <<affinità>> da quella generale di <<attrazione>>. Venel tenta di utilizzare la teoria animistica del <<flogisto>> formulata da Stahl. Nel seguito dell'articolo Venel traccia i discrimine tra fisica e chimica, e conclude con uno scorcio di storia della chimica. 

Collegio

Ne è autore d'Alembert, il quale era stato scolaro dei giansenisti, presso il collegio parigino <<Des uatre Nations>>. L'articolo è diretto contro i maggiori nemici dell'Enciclopedia, i gesuiti: tra le righe è possibile cogliere l'eco di un'esperienza personale. Un Memoire de d'Alembert, par lui-meme parla di un precettore <<giansenista fanatico>>, che avrebbe dovuto fare del giovane una <<chiave di volta della setta>>, e perciò contrastava <<la sua viva propensione per la poesia latina... pretendendo cha la poesia dissecca il cuore>>; e aggiunge che un altro insegnante, <<professore di filosofia, altro giansenista assai stimato nella setta, e in più cartesiano a oltranza, non gl'insegnò altro, in due anni, che la promozione fisica, le idee innate e i vortici>>. L'articolo Collegio ebbe l'onore di un pamphlet polemico di fattura gesuitica; e suscitò la scomposta reazione dei gesuiti del Collegio della Trinità di Lione. 
Nel criticare, classe per classe, l'ordinamento degli studi, d'Alembert segue fedelmente la Ratio studiorum della Compagnia di Gesù.  




giovedì 19 gennaio 2023

L'Enciclopedia. Discorso preliminare

 L'Enciclopedia

Discorso preliminare



Discorso preliminare

Quando compose il "manifesto" ideologico dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva trentadue anni: taluni dei suoi più importanti lavori erano già noti. Vi si erano precisati una metodologia e uno stile personale, espressi nel teorema meccanico che va ancor oggi sotto il nome di <<principio di d'Alembert>>. Esso è la magistrale generalizzazione seduzione ad un'unica formula di tutta una serie di problemi di statica e dinamica. Un'estensione o trasposizione di questo criterio "economico", dal dominio della meccanica a quello della genesi delle idee e della connessione delle conoscenze può rintracciarsi in: <<la quintessenza delle conoscenze matematiche, filosofiche e letterarie acquisite dall'autore in vent'anni di studi>>.  E' presente nella rigida concatenazione e dedizione dei <<principi>> delle varie scienze, nella sintesi delle branche del sapere nel rigoroso rispetto del certo e del positivo: <<ci siamo accontentati qui di spiegare - commentò qualche anno dopo - come i diversi oggetti della natura, considerati dapprima separatamente, poi uniti, accostati, combinati, approfonditi, scomposti e ricomposti, hanno guidato gli uomini dall'una all'altra scienza. Costretti a mantenersi a distanza, per abbracciare una prospettiva così immensa e composta così numerose e disparate, non abbiamo potuto gettarvi che un'occhiata rapida e generale>>. La "filosofia" empiristica e positivistica  del Discorso nasceva da una riflessione sul metodo sperimentale. Vi si ritrovano gli insegnamenti dei maestri dell'epistemologia o empiristica in senso lato: l'analisi lockiana delle "idee", l'esigenza cartesiana di un'unità del sapere, la prospettiva enciclopedica baconiana. La parte storica del Discorso, disegna con concisa eleganza tutta una galleria d'illustri antenati. Tale pluralità di punti di vista, presenta alcune incoerenze, di cui l'autore è ben consapevole, ma consentono anche un assetto provvisorio della filosofia dei lumi, utile per la battaglia ideologica che s'inizia nel 1751. D'Alembert lavorerà all'approfondimento della prospettiva qui offerta: al di là del suo immediato peso "ideologico", il Discorso va studiato anche come il primo abbozzo dell'epistemologia di d'Alembert. 




domenica 15 maggio 2022

La fortuna dell'enciclopedia

 La fortuna dell'enciclopedia


Enciclopedia


Palazzo dell'Eliseo. Parigi. 


Parigi

Dopo le lotte degli anni 1751-1759, la condanna del Parlamento di Parigi colpì una fenice destinata a rinascere dalle sue ceneri nel corso degli anni seguenti: la ristampa lucchese, le due edizioni di Livorno, i supplementi e le rielaborazioni francesi, le numerose edizioni svizzere, gli adattamenti e le traduzioni russe, si susseguirono, in un diagramma tangibile della diffusione delle idee dell'Europa dei lumi. Rivoluzione francese: quando il riflusso controrivoluzionario e antigiacobino addossò a Rousseau e a Voltaire e ali enciclopedisti la "faute" del Terrore, anche l'opera simbolo stesso dei lumi fu coinvolta in una sommaria condanna. Alle soglie del nuovo secolo, il materialismo, l'irreligione, la critica sociale e politica, il pragmatismo scientifico e tecnologico dell'Enciclopedia apparvero dotati di una carica eccesiva: demoni da esorcizzare. 
Il disinteresse degli studiosi per l'Enciclopedia, dal secolo XIX fino ai primi decenni del XX, fu l'effetto di quella condanna, il riflesso dell'opera di esorcizzazione. I manuali e le opere di sintesi minimizzavano e travisavano, il ruolo svolto degli enciclopedisti nella cultura scientifica, politica ed economica dell'età loro. L'Enciclopedia figurava come metafora mal nota, da rendere attuale la metafora con cui si era espresso Federico il Grande a proposito del viaggio in Russia di Diderot, passato a nord del confine prussiano: <<Un grande fenomeno enciclopedico, descrivendo una ellissi ha sfiorato i limiti del nostro orizzonte; i raggi della sua luce non sono giunti fino a noi...>>
Nel 1951 il bicentenario della pubblicazione dell'Enciclopedia coincise, con una diffusa ripresa di interesse per la cultura e la filosofia dei lumi. Nel 2001 la scadenza celebrativa del 250° anno ha fornito un'occasione di bilancio e nuovi programmi di ricerca. La minuta industria filologica che si esercita ha affrontato una serie dei problemi testuali: i contributi autonomi, la ricerca delle "fonti" di singole voci, l'identificazione delle varie mani che hanno cooperato alla manipolazione enciclopedica, i raffronti con gli scritti extra-enciclopedici degli stessi autori, le biografie e il destino ulteriore dei collaboratori massimi e minimi, infine la decifrazione di un linguaggio spesso volutamente contraddittorio, elusivo o mistificato. 
Si colma una lacuna molto vistosa: porre sotto gli occhi di chi non partecipa direttamente ai lavori i testi che sono al centro delle discussioni tra specialisti. Il Discorso preliminare di d'Alembert, la voce Economia politica di Rousseau, gli articoli di Diderot e dei teorici della Fisiocrazia, si sono moltiplicate nelle varie raccolte di opere dei singoli autori. Numerose scelte antologiche presentano l'Enciclopedia quale realmente fu: <<una macchina da guerra, un dizionario tecnico e scientifico, un'opera di collaborazione e di contemplazione. Sono state fatte selezioni o ristampe integrali dei volumi di planches, volte a soddisfare diversi interessi: la documentazione tecnologica e scientifica, l'iconografia delle arti e dei mestieri, gli usi e costumi, il gusto estetizzante per la grafica libraria, e così via. Altre selezioni, hanno attratto l'attenzione sulle voci più significative di contenuto politico e sugli articoli-chiave dell'ideologia. 
E' possibile consultare on-line, l'edizione originale francese. Navigando in rete è possibile avere accesso a: repertori, notiziari divulgativi e didattici, annunci di seminari e convegni, informazioni biografiche riguardanti l'impresa i suoi promotori e collaboratori, lo stato delle ricerche, le singole voci, le planches, e così via. 








mercoledì 11 maggio 2022

Enciclopedia. Cartesianismo. Casuista, cerimonie. Avvertenze degli editori.

 Enciclopedia. Cartesianismo. Casuista, cerimonie. Avvertenze degli editori



Illuminismo

Cartesianismo

Si è sempre molto discusso, sul nesso storico Descartes-illuminismo. Il giudizio sull'eredità della fisica e della filosofia cartesiana, pronunciato sulle colonne dell'Enciclopedia: abbé Pestré (1723-1821), riecheggia la più autorevole opinione di d'Alembert, che concluse l'articolo con un'ironica pagina dedicata ai cartesiani attardati dagli anni recenti ed ai pedanti d'ogni età. 

Casuista, cerimonie

Il primo di questi articoli, dovuti a Diderot, è connesso al precedente Oius-Locutius, dal quale riprende l'argomentazione circa la lbertà di stampa; il secondo è uno dei molti saggi di critica illuministica della religione, che Diderot confinava nelle voci minori o minime. Un'eco di Pascal, di Bayle, o di Spinoza, un tema elaborato dalla cultura libertina o deistica, affiorano sotto sapienti eufemismi: è la tecnica mistificatoria, imposta alla censura, della quale si è voluto dare qualche esempio.

Avvertenza degli editori (al volume terzo)

Prevede il volume terzo dell'Enciclopedia, ed è opera di d'Alembert. <<Il terzo volume apparve dopo un'interruzione di circa due anni, causata dalla persecuzione ch'era stata suscitata contro gli autori dell'opera in occasione dei primi due volumi. E non doveva esser l'ultima>>. La soppressione decretata dal Conseil du Roy con l'Arrest del 7 febbraio 1752, dopo l'affaire de Prades ed agli attacchi del <<Journal de Trévoux>>, che avevano trovato accoglienza presso Luigi XV. L'iniziativa personale di d'Alembret fu risolutiva per la ripresa della pubblicazione, con il volume III, nel novembre del 1753. Pagine colme <<di una strana combinazione di apologia, vanagloria, e di quell'irritante compiacimento, che gli avversari dei philosphes trovarono così esasperante>>. Aveva dato un efficace appoggio il direttore della Libraire, Malesherbes.  






martedì 10 maggio 2022

Diderot, Rousseau, d'Alembert

Diderot, Rousseau, d'Alembert


Jean-Baptiste Le Rodn d'Alembert, 16 novembre 1717, 29 ottobre 1783.


Denis Diderot, 5 ottobre 1713, 11 luglio 1784. 




Enciclopedia, Illuminismo. 


Montesquieu, 18 gennaio 1689, 10 febbraio 1755.


Jean-Jacques Rousseau, 18 giugno 1712, 2 luglio 1778.

Difficoltà insormontabili si oppongono alla lettura critica dell'intera Enciclopedia. Progressi sono stati compiuti dagli studiosi, anche coloro che la considerano, a loro modo, un classico sono consapevoli che i sessantamila articoli della compilazione, riguardanti ogni sorta di conoscenze e attività umane, non potranno mai essere oggetto di un'indagine filologica esaustiva. Un aiuto è venuto dall'uso di strumenti della ricerca informatizzata. La maggior tentazione consiste nel seguire le innumerevoli nervature dell'albero enciclopedico, alla ricerca di una chiave di lettura interna che consenta l'identificazione completa delle fonti, la ricostruzione dei nessi tra le singole voci e i loro autori, i confronti con la cultura contemporanea. L'opera di consultazione, composta com'è con materiali eterogenei e spesso di seconda mano, ha circolato ed esercitato storicamente la sua influenza in Europa e nel mondo sia nell'edizione princeps, sia in innumerevoli adattamenti e rielaborazioni.
La storia "politica" dell'Enciclopedia e i conflitti ideologici con cui essa dette luogo: "manifesti" introduttivi, come il Discorso preliminare di d'Alembert, il Prospectus di Diderot, la premessa ai volumi III e VIII. 
La premessa del volume V, il grande Elogio di Montesquieu scritto da d'Alembert, le voci Enciclopedia e di Diderot, e Ginevra di d'Alembert, l'elogio di Montesquieu e l'annessa Analisi indicano anche un'altra delle direzioni nelle quali ci si è mossi: chi consideri l'utilizzazione che gli enciclopedisti fecero dell'Esprit des Lois in voci politiche, come Cristianesimo, Governo, le voci dedicate alle singole voci di governo; e le allusioni a Montesquieu nel Discorso preliminare e nella voce Eclettismo di Diderot, e infine l'articolo Gusto, la presenza nell'Enciclopedia di Montesquieu, fu fondamentale. 
Jean-Jacques Rousseau è la terza grande figura dell'illuminismo francese che non poteva non essere rappresentata almeno con il suo contributo più importante: Economia politica. Questa voce, attraverso i rinvii alle altre voci politiche dei primi volumi, rileva implicanze non prive di interesse. 
I due protagonisti dell'Enciclopdia, Diderot e d'Alembert. Il caso degli oltre cinquemila articoli o supplementi forniti da Diderot, è da tempo al centro della ricerca. L'edizione di John Laugh e Jacques Proust ha offerto un corpus attendibile di testi e documenti, fondato su un esauriente status quaestionis e sull'esame dei problemi di attribuzione irrisolti. Tra gli articoli politici attribuibili a Diderot, si sono inclusi Aius-Locutius, Autorità politica, Diritto naturale, Gesuita, che dettero origine a varie controversie. Tra gli articoli riguardanti la critica della religione o della superstizione: Bibbia, Casuista, Cerimonie, Credulità, che si sono inclusi. Altre voci Cristianesimo, Fanatismo di Deleyre, Tolleranza di Romilly, Ngombos e Preti di Holloch, tra le più vigorose rivendicazioni della libertà di coscienza nell'Encicopedia, hanno il vantaggio di presentare il tema sotto angolature diverse. 
L'archivio di Diderot include articoli che non sono opera sua, tra i quali Cartesiano e Newtonianismo, siglati da d'Alembert e Yvon, e dal solo d'Alembert, e la voce anonima Filosofo. La collaborazione di Diderot come autore di voci di storia della filosofia diventò assidua soltanto a partire dal volume quinto, con l'articolo Eclettis o, del quale si sono tradotte le pagine più personali. Le filosofie più affini alle dottrine correnti nei circoli illuministici: oltre a Eclettismo, si sono tradotte le voci Epicuireismo, Hobbismo, Locke, Macchiavellismo, Pirroniana o Scettica, Socratica. Questa scelta intende altresì documentare la tematica che Dideot trasse da Brucke e utilizzò negli altri scritti filosofici. 
Si sono tradotte le voci di argomento estetico Bello e Genio. La voce Animale, serie di appunti quanto mai significativi presi in margine all'Histoire naturelle di Buffon del 1749; e inoltre Anima, Fortuito, Nascere, Niente, Spinozista, alcuni tra i più singolari esempi della tecnica con la quale Diderot andava inserendo idee materialistiche che non potevano essere esposte nelle voci principali. Questi testi giovano all'interpretazione del Reve de d'Alembert e degli Elemens de physiologie, e mostrano la continuità della riflessione filosofica diderotiana, degli scritti giovanili e quelli della maturità. Voce d'argomento morale come Deizioso, e una i critica sociale come Corte "campioni" di innumerevoli altre, dissimulate sotto pretesti lessicali o grammaticali. Gabinetto di storia naturale rinvia a temi analoghi presenti nell'Intérpretation de la nature. Jacques Proust ha fatto osservazioni pertinenti circa il lavoro effettivamente svolto in proposito da Diderot. La voce programmatica Arte, è la chiave del <<dizionario tecnico>>; insieme con talune pagine del Prospectus e della voce Enciclopedia essa offre, le considerazioni personali, teorie e pratiche, che Diderot fece in margine a quest'apetto così essenziale dell'Enciclopedia. 
D'Alembert. A parte il Discorso preliminare, l'Avvertenza al volume III, l'Elogio di Montesquieu, Ginevra, manca di un esame dei suoi contributi personali all'Enciclopedia. La sua sigla O contrassegna, le agginte agl articoli scientifici, una serie si articoli derivanti da scritti precedenti, oppure ripresi e sviluppati in lavori successivi, che tracciarono le linee dell'epistemologia e dell'ideologia enciclopedica. La connessione esistente tra il Discorso preliminare e gli articoli enciclopedici da un lato, gli Elémens de philosphie (1759), dall'altro. Le aggiunte all'articolo Attrazione, e le voci Elementi delle scienze e Sperimentale, confermano l'utilità di simili confronti per chi voglia comprendere l'originale elaborazione di idee epistemologiche, che dai lavori di meccanica e astronomia condusse d'Alembert, dove confluirono gran parte dei testi scientifici già scritti per l'Enciclopedia. Le voci Attrazione, Dinamica, Gravitazione, Newtonianismo presentano alcuni aspetti notevoli di d'Alembert fisico newtoniano. Altre voci curiose e notvoli - come Cortigiano, Copernico, Geometria, Fortuito - dimostrano la brillante verstilità del grande matematico, e la sua costante presenza a fianco di Diderot, talora con sottili antagonismi nell'affermazione delle idee forza dei lumi. La citica degli istituti educativi dell'ancien régime e la proposta di una nuova pedagogia, accolte in Sperimentale e nel più noto collegio. 














sabato 11 dicembre 2021

L'illuminismo. Bello. Bibbia

 L'illuminismo


Bello


Questa voce - forse la più frequentemente ristampata e tradotta di quante Diderot ne scrisse per l'Encyclopedie - ha dato luogo a malintesi e fraintendimenti. E' stata interpretata come una prima formulazione, giovanile e immatura, di problemi e temi d'estetica che Diderot affrontò con altra concretezza e maturità nelle analisi dei Salons e negli Essais sur la peinture. 
Dopo la rassegna delle idee estetiche di Platone, sant'Agostino, Wolf, Crousaz, Diderot si sofferma su Hutcheson: sopprime con cura ogni riferimento allo sfondo teologizzante o finalistico della sua Inquiry. Nella seconda parte dell'articolo, tenta di dare una definizione personale del bello. a) sostituisce all'ideale armonico, geometrico e platonizzante di Hutchson il concetto puramente empirico di <<rapporto>>; b) afferma, con una serie di ben dodici argomenti, la relatività del concetto di bello e la varietà dei giudizi di gusto tra gli uomini laddove Hutchson aveva lungamente insistito sull'universalità del senso estetico innato. L'articolo  è un significativo rifiuto dello sfondo metafisico sul quale Shaftesbury e Hutchson avevano condotto le loro ricerche d'estetica, laicizzazione  e relativizzazione del gusto, orientamento contemporaneo della genealogia e dell'estetica inglese di scuola empiristica. Alla fine dell'articolo, Diderot riprende l'idea di <<caso>> e creatività l'immanente della natura, che aveva formulato nelle Pensées philosphiques (1746). Così Bello rientra pienamente nella complessa evoluzione intellettuale diderotiana degli anni 1745-1754. 

Bibbia


Diderot: <<Un seducente programma di enciclopedia biblica; con l'ampiezza della sua visuale, il suo genio pedagogico, il suo senso innato di sintesi, andava al di là dei più audaci programmi di Spinoza, Leclerc, Richard Simon; la Bibbia s'iscriveva entro tutta la prospettiva del mondo orientale: dei grandi imperi la cui storia comparata era tutta del fare, delle civiltà misteriose da resuscitare... in questa luce, la Bibbia si illuminava e rivelava, più che un messaggio divino, gli annali d'un popolo, ma anche la sua letteratura e la sua religione, finalmente studiate in modo obiettivo. Ovunque, in questo magnifico articolo, circola il pensiero del Tractatus theologico-politicus, soprattutto per ciò che riguarda lo stile della Scrittura e le testimonianze a noi ignote che furono le fonti probabili del Pentateuco...>>. 







venerdì 10 dicembre 2021

L'illuminismo. Attrazione, Autorità politica

 L'illuminismo

Attrazione


Dopo gli scritti di Pemberton, Munchenbrock, 's Gravesande, Maupertuis, Algarotti, Voltaire, il <<newtonianismo>> era parte integrante della cultura illuministica. L'Enciclopedia dedica articoli alla meccanica, ottica, astronomia e matematica newtoniane, siglati da d'Alembert. D'Alembert riprodusse integralmente la corrispondente voce della Cyclopedia di E. Chambers. Figura in questa scelta - insieme con l'altra grande voce Newtonianismo - per documentaree la <<presenza>> di Newton nell'Enciclopedia. La compilazione è condotta sulla base dei testi: il manuale di Mussechenbrock e, per la seconda parte, un saggio di John Keill. Il giudizio personale di d'Alembert figura nelle pagine conclusive, e sarà ripreso negli Elémens de philosophie.


Autorità politica



Luigi XV

Articolo politico scritto da Diderot: il contenuto dottrinale rielabora ad intenzione dei censori, le dottrine contrattualistiche di Grozio, Locke, Pufendorf, Barbeyrac. Se l'idea del potere fondato sul consenso popolare o contratto era ormai corrente in Inghilterra, in Francia essa appariva sovversiva. <<Il principe riceve dai suoi stessi sudditi l'autorità che esercita su di essi... Non può disporre del suo potere e dei suoi sudditi senza il consenso della nazione e indipendentemente dalla scelta iscritta nel contratto di sottomissione...>>: per la monarchia di Luigi XV, un linguaggio temerario. Il padre Berthier, si appellava senza mezzi termini al braccio secolare. Il 7 febbraio '52 un Arrest del Conseil du Roi <<sopprimeva>> i primi due volumi dell'Enciclopedia. Una ripercussione dell'affaire de Prades, alla decisione non fu estranea l'opera del direttore del <<Journal de Trévoux>>: varie testimonianze contemporanee attribuiscono il decreto di soppressione all'insonne iniziativa gesuitica presso la corte. Autorità politica fu uno dei principali capi d'accusa contro l'Enciclopedia  della prima crisi del '52. Notevole è la replica di Diderot.  




sabato 30 ottobre 2021

Enciclopedia. Anima, anima delle bestie, animale

 Enciclopedia

Anima, anima delle bestie, animale


Il primo articolo Anima, è un'appendice materialistica ad una prolissa e anodina trattazione dell'abbé Yvon (Ame): vi sono precise conoscenze mediche e fisiologiche, quindi l'interesse dell'autore per la medicina post-cartesiana. L'impostazione circa il nesso soma-psiche, si ritrovano nei suoi scritti posteriori del Sogno di d'Alembert agli Elementi di fisiologia. 
Anima delle bestie è di Yvon, un collage di pagine tratte dal Saggio filosofico sull'anima delle bestie (1728), il trattatello del pastore luterano olandese D.R. Bouillier <<una pietra miliare nella storia della controversia circa l'anima degli animali>> (L.C. Rosenfield). Avevano partecipato i maggiori avversari e seguaci di Descartes e le sue implicanze teologico - filologiche sono un aspetto capitale della cultura proto - illuministica. L'importanza dell'articolo è documentaria anche se Boullier tenta un compromesso tra il meccanicismo della scuola cartesiana e la tradizione teologica, queste pagine apparvero pericolosamente "materialistiche". 
Animale dall'Histoire naturelle di Buffon, è un pastiche: le parti in corsivo di Diderot radicalizzano un senso "materialistico" e le distinzioni Buffoniane tra <<vivo>> e <<morto>>, uomo e animali, animali e piante, organismi e minerali; la continuità della chaine des étres. Egli lesse i primi volumi di Buffon quand'era in carcere a Vincennes, nell'estate 1749.
I tre articoli presentano un aspetto notevole dell'antropologia, biologia e psicologia enciclopedistiche. 

Un avversario, A. Chaimeis:
"Quali sono le proprietà dell'uomo? Come, dirà il lettore non ammettono dunque assolutamente alcuna differenza tra noi e gli altri animali? Vogliono uniformare le varie specie animali? E l'uomo non sarà in nulla superiore alle bestie, giacché si accorda ad essi intelligenza e libertà? Quale sarà dunque il punto che li differenzia? ... Essi tentano di distruggere le ragioni della diversità che si adduce tra gli animali e gli altri esseri... Tutta la questione consiste nel sapere se le pietre, la terra e la materia inanimata hanno o no intelligenza... Si sente che l'autore si vergogna del suo proprio sistema. Lo propone tremando. Non svolge tutto ciò che espone. E' Buffon che parla, e non osa dire di più: ma poiché è caratteristico di un enciclopedista osar tutto e non arrossire di nulla, Diderot, redattore di quest'articolo, non si cura di trattenersi entro quei limiti. Indubbiamente è d'accordo, in fondo, con Buffon, che quest'opinione è contraria alla religione, ma ciò non lo preoccupa. Edifica la medesima opinione, e sostiene ch'essa non ripugna né alla ragione, né alla Rivelazione, e se n'è contraddizione, questo appunto è il suo intento... Così, secondo l'Enciclopedia, la facoltà di pensare risiede in tutti gli esseri..." 





Enciclopedia. Discorso preliminare

 Enciclopedia

Discorso preliminare



Discorso preliminare

Quando compose il "manifesto" ideologico dell'Enciclopedia, d'Alembert aveva trentadue anni: taluni dei suoi più importanti lavori erano già noti. Vi si erano precisati una metodologia e uno stile personale, espressi nel teorema meccanico che va ancor oggi sotto il nome di <<principio di d'Alembert>>. Esso è la magistrale generalizzazione seduzione ad un'unica formula di tutta una serie di problemi di statica e dinamica. Un'estensione o trasposizione di questo criterio "economico", dal dominio della meccanica a quello della genesi delle idee e della connessione delle conoscenze può rintracciarsi in: <<la quintessenza delle conoscenze matematiche, filosofiche e letterarie acquisite dall'autore in vent'anni di studi>>.  E' presente nella rigida concatenazione e dedizione dei <<principi>> delle varie scienze, nella sintesi delle branche del sapere nel rigoroso rispetto del certo e del positivo: <<ci siamo accontentati qui di spiegare - commentò qualche anno dopo - come i diversi oggetti della natura, considerati dapprima separatamente, poi uniti, accostati, combinati, approfonditi, scomposti e ricomposti, hanno guidato gli uomini dall'una all'altra scienza. Costretti a mantenersi a distanza, per abbracciare una prospettiva così immensa e composta così numerose e disparate, non abbiamo potuto gettarvi che un'occhiata rapida e generale>>. La "filosofia" empiristica e positivistica  del Discorso nasceva da una riflessione sul metodo sperimentale. Vi si ritrovano gli insegnamenti dei maestri dell'epistemologia o empiristica in senso lato: l'analisi lockiana delle "idee", l'esigenza cartesiana di un'unità del sapere, la prospettiva enciclopedica baconiana. La parte storica del Discorso, disegna con concisa eleganza tutta una galleria d'illustri antenati. Tale pluralità di punti di vista, presenta alcune incoerenze, di cui l'autore è ben consapevole, ma consentono anche un assetto provvisorio della filosofia dei lumi, utile per la battaglia ideologica che s'inizia nel 1751. D'Alembert lavorerà all'approfondimento della prospettiva qui offerta: al di là del suo immediato peso "ideologico", il Discorso va studiato anche come il primo abbozzo dell'epistemologia di d'Alembert. 




mercoledì 29 settembre 2021

Enciclopedia. Storia dell'Enciclopedia

 Enciclopedia

Storia dell'Enciclopedia


Illuminismo


Luigi XV


Madame de Pompadour


Enciclopedia 1755, la <<concatenazione delle scienze>>. <<Scopo di un'enciclopedia è accogliere le conoscenze sparse sulla faccia della terra, esporne ai contemporanei il sistema generale, trasmetterle ai posteri, affinché l'opera dei secoli passati non sia stata inutile per i secoli avvenire, affinché i nostri nipoti, diventando più istruiti, diventino nello stesso tempo più virtuosi e più felici...>>. Diderot si riferisce ad alcune sintesi che rispecchiavano gli antichi sogni di onniscienza: le enciclopedie medievali, i progetti di Bacone e di Leibniz, i <<teatri della memoria>>, la rinascenza alle summae pansofiche del primo Seicento, dai dizionari di Furetiére e Moréri. Tra la fine del XVII e l'inizio del XVIII la rivoluzione scientifica, aveva imposto un nuovo assetto all'albero enciclopedico. I <<teatri di macchine>> del secolo XVII avevano aperto la strada ai vari reperti di tavole e descrizioni dedicate ai mestieri e all'artigianato, apparsi anche un Francia e descrizioni dedicate ai mestieri e all'artiginato, apparse anche in Francia e spesso citate come i modelli più prossimi della <<descrizione delle arti>> intrapresa dagli enciclopedisti. Inghilterra: il Lexicon technicum (cinque edizioni tra il 1704 e il 1736), di Ephraim Chambers, apparsa in italiano a Venezia fin dal 1748. Le Breton, Briasson, Dsvid e Duran si associarono per mettere sul mercato una traduzione francese della Cyclopedia di Chambers. Il progetto fu affidato a Diderot e d'Alembert, il primo di curare la filosofia e le belle lettere, il secondo le matematiche. I dieci volumi previsti, crebbero in corso d'opera fino a ventotto, undici di planches dedicate alla descrizioni delle arti e dei mestieri. L'impresa soddisfava un ampio strato sociale ed economico in pieno sviluppo. I collaboratori erano uomini di punta nella pubblica amministrazione, nell'industria, nell'insegnamento, nelle professioni liberali, nell'esercito e nelle alleanze letterarie e scientifiche. Alcuni erano ecclesiastici, altri aristocratici, addetti ad uffici statali come funzionari, intendenti ingegneri, medici, chirurghi, matematici o cultori di arti. Interpreti di un progetto culturale, già proteso verso l'avvento della rivoluzione industriale. L'interesse per la tecnologia e l'organizzazione industriale, le ricerche di economia politica, l'indagine critica sulle forme di governo, la polemica contro la mentalità teologica e religiosa, si componevano in un'ideologia laica e secolare che non rispettava l'autorità ed entrò in conflitto con la simbiosi tra il trono e l'altare che, nell'età di Luigi XV, recava ancora l'impronta dell'assolutismo del Re Sole.

<<Cambiare il modo di pensare comune>>; questo spiega la natura degli ostacoli che l'Enciclopedia incontrò sul proprio cammino, i conflitti in cui fu coinvolta e le crisi alle quali sopravvisse. 

Diderot, arrestato nel 1749, nella torre di Vincennes, fu liberato grazie alle pressioni dei librai associati. Prospectus, 1730, sono annunciati i criteri redazionali e le grandi linee dell'opera ormai imminente. Il successo commerciale ottenuto consentì ai promotori dell'impresa di difendere dagl attacchi convergenti degli avversari gesuiti, giansenisti e del <<partito devoto>> di corte. I primi due volumi, nel 1751 e nel 1752, furono attaccati dal <<Journal de Trévaux>> che insisté sulle accuse di plagio, sui difetti e sulle lacune dell'opera. Il discorso preliminare di d'Alembert, divenne oggetto di scandalo quando, l'abbé De Prodes, si laureò in teologia alla Sorbona con una tesi che ne ricalcava l'impostazione sensista. Gli avversari fecero epurare la facoltà, e nonostante la censura preventiva, che tutti gli articoli dell'Enciclopedia avevano subito, ottennero dal governo im primo arret, di soppressione. Le pressioni esercitate a corte sull'ambiente di Mme de Popmpadour, rimossero l'ostacolo e consentirono la pubblicazione del terzo volume, preceduto da un'Avvertenza in cui d'Alembert respingeva tutti gli attacchi. 

Sui giornali, gli oppositori proseguirono la loro campagna di diffamazione contro i volumi successivi, fino al 1757. Lo scoppio della guerra dei Sette anni e le relazioni amichevoli che i philosphes intrattenevano con Federico il Grande di Prussia li resero sospetti si intelligenza con il nemico. Un attentato contro Luigi XV provocò una serie di misure censorie di insinuazioni ostili, orchestrate dai libelli e satire da gazzettieri pagati dagli ambienti più retrivi della corte e del governo. L'articolo Ginevra, scritto da d'Alembert e ispirato da Voltaire, era una descrizione della situazione politico-religiosa della città che suscitò le rimostranze del clero calvinista ginevrino e provocò anche a Parigi una nuova campagna anti-enciclopedista. 1758 la Lettera a d'Alembert sugli spettacoli di Jean Jacques Rousseau, replica alla voce Ginevra, e del trattato Helvétius, De l'esprit, in cui si avvertiva l'eco delle idee materialistiche più radicali coltivate nella cerchia del barone d'Holbach. Il 23 gennaio 1759 il procuratore generale Omer Joly de Fleury sostenne la pubblica accusa dinanzi alla suprema corte di Francia contro otto opere empie che furono <<soppresse>>. Poco dopo il decreto di condanna della Santa Sede, pronunciato a Roma dal papa Clemente XIII, fece si che l'intera opera fosse inclusa nell'Index librorum prohibitorum. Fu concesso dall'autorità il permesso di pubblicazione dei volumi di planches. D'Alembert si ritirò dall'impresa mentre Diderot, con l'aiuto di Louis de Jaucourtm proseguì sotto la falsa indicazione di <<Neuf-chatel>> la pubblicazione degli ultimi nove volumi di testo <<censurati>> dallo stesso editore, completata nel 1766. La pubblicazione dei volumi di planches si protrasse fino al 1772. 






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