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domenica 2 febbraio 2025

La psicologia esoterica. Gli archetipi principali. Anima e animus

 La psicologia esoterica

Gli archetipi principali

Anima e animus





Anima e animus

Anima è la controparte sessuale dell'Io, l'archetipo anima/animus si realizza come anima nell'uomo e animus nella donna. Questo introduce il principio fondamentale che la psiche è androgina e che la consapevolezza di questa androginia psichica è un passo fondamentale per arrivare alla Grande Opera. Cioè la coincidentia oppositioni. L'androgino è infatti il simbolo che rappresenta la manifestazione della necessità dell'essere umano di ricostruire l'utilità della sua personalità scissa, che è un nuovo elemento di progressione nell'individuazione (cioè quel progresso che porta alla non divisione), il termine psicologico a cui gli alchimisti preferivano la parola <<conoscenza aurea>>. 
Rebus che l'Io può realizzare riunendosi all'anima e all'animus (nel caso di una dottrina), non è però una mostruosità ma è quella res – bus, cosa doppia, in cui il maschile e il femminile sono compresenti nello stesso essere e si esaltano a vicenda, mantenendo il contrasto e non neutralizzandosi. L'androgino ha entrambi gli attributi sessuali: questo a beneficio del fatto che sebbene nella nostra società la distinzione tra generi non sfumi in una neutralizzazione, ma nella possibilità che i limiti tra i generi siano più sfumati e meno netti, più valicabili, fenomeni come transessualità e transgenderismo non possono essere visti in alcun modo come 'una neutralizzazione di sessi', al contrario piuttosto come una neutralizzazione tra i confini dei sessi (biologici). Un transessuale accentua la sua femminilità più che annullare la sua mascolinità fino a farla prevalere. 




venerdì 31 gennaio 2025

La psicologia esoterica. Gli archetipi: mito e alchimia. L'Ombra

 La  psicologia esoterica

Gli archetipi: mito e alchimia

L'Ombra 





E' stata chiamata in vari modi come <<il nemico>>, o <<l'avversario>>. E£' il gemello dell'Io, il suo opposto e il suo sfidante. Le sue qualità sono quelle che l'Eroe si è trovato a conquistare nel campo di battaglia nelle sue vittorie oppure di quelle qualità negative che si sono generate nelle sconfitte o nelle grandi scelte che la vita ha imposto. 
L'Ombra custodisce tutto ciò che noi abbiamo rimosso, è il nostro ritratto al contrario, ma non delineato come l'Io permanendo nell'inconscio, l'Ombra infatti mantiene le sue caratteristiche in modo elementare, se è violenta la sua violenza non sarà sofisticata, se è paurosa, la sua paura avrà le caratteristiche del panico. La sua natura è profondamente ferina e bestiale. Spesso ci attacca nei modi più impensati, come tutti gli archetipi la sua immagine e i suoi simboli si lasciano proiettare sul mondo esterno. Quando a pelle disprezziamo violentemente una persona o una sua caratteristica, in realtà non stiamo proiettando niente altro che la nostra ombra. C'è stato un momento nella vita in cui evidentemente abbiamo dovuto <<scegliere>> e abbiamo rischiato di diventare come la persona che disprezziamo. Questa caratteristica la portiamo dentro di noi e ci viene risvegliata tutte le volte che emerge in qualcuno o in qualcosa che ci sta accanto. 
 L'ombra porta con sé tutto il rimosso, tutti i ricordi che abbiamo rifiutato, perché causa di dolore. Come il Matto della carta dei Tarocchi, che è l'opposto dialettico del Mago Io, l'Ombra porta con sé il suo sacco pieno di oggetti, immagini che non vogliamo più vedere. 
Tutte le vittorie che l'Io ottiene sull'Ombra, sono vittorie apparenti perché la pietra filosofale non nasce uscendo dalla nigredo la decomposizione, che uno dei volti con cui l'Ombra si mostra, ma trasformata, e portandosela con sé. Si parla molto dell'Ombra senza assolutamente capirla. Nei vari movimenti spirituali che tanto hanno attinto alla psicologia junghiana, l'Ombra appare come una sorta di figura mitigata, purificata dalle sue reali brutture, una sorta di animale selvatico addomesticato. Ma questa stessa modalità non è niente altro che un gioco dell'Io che rifiuta l'Ombra e allo stesso modo è un gioco dell'Ombra che una volta che potrà sedersi, quasi coccolata tra le braccia dell'Io, in quei pietosi tentativi di conciliazione tentati in alcune discipline della New Age, potrà avventarsi sull'Ego e mostrargli veramente ciò che è, terrorizzandolo una volta per tutte. 
Perché l'Ombra non si doma mai, anche affrontata essa può far parte di noi, in un momento di sospensione della coscienza, può trasformarsi ma non può perdere la sua essenza. Per l'Io questo è un momento importantissimo che gli impedisce di gonfiarsi come un pallone, e sollevarsi sulla vista del sapere, del potere dell'autoconsapevolezza. 



martedì 28 gennaio 2025

La psicologia esoterica. L'Io L'Eroe

 La psicologia esoterica

L'Io L'Eroe




L'Io L'Eroe



Odisseo, re Mida

Sebbene possa sfuggire con il nucleo centrale della coscienza, quale l'Io si rivela possa essere un archetipo, non appartenendo in realtà alle istanze dell'inconscio, ma del conscio, dobbiamo pensare che l'Io in quanto tale, già secondo alla psicanalisi freudiana, emerge dall'inconscio per costituirsi come il punto di riferimento di tutta la vita cosciente. Esso quindi è l'archetipo che originava dall'inconscio collettivo è il metallo vile che si distingue sì dalla materia, è forzata ma pur sempre vile. Il suo fondamento è la prima materia che favorisce la possib8ilità della trasformazione dell'Io è un processo complesso e che rappresenta bene nel suo contrasto con l'Ombra la storia di ciascun individuo, che con un atto eroico modella la sua personalità contro i <<mostri>> che appartengono alla sfera inconscia e che vengono combattuti e rigettati nell'abisso. 
Se il bambino secondo Melanincklein si ritrova in un mondo indifferenziato fuso con la dimensione materna, successivamente alla nascita, l'ambiente e l'ereditarietà portano l'Io a emergere dal grande mare dell'inconsapevolezza. Attraverso una serie di scelte che vengono operate in favore o contro qualcosa di battaglie vinte o perdute di tentazioni a cui si ha ceduto o a cui si ha resistito, l'Io trova la sua costituzione o la sua dimensione. Tutta la storia dell'Io è una storia di battaglie nel tentativo di conciliare le istanze più diverse da una parte quelle degli istinti e dall'altra quelle imposte dall'universo. Ciò che viene sconfitto dall'Io torna nel mare in cui l'Io stesso ha le sue radici,  e non muore, ma continua la sua vita al di sotto della soglia della coscienza per mostrarsi all'Io come l'Ombra, il nemico da sconfiggere. Non c'è dubbio che la simbologia e i miti legati alla storia degli Eroi, appartengono in precedenza alla storia dell'Io. In qualche modo tutti gli eroi devono percorrere la strada a ritroso che attraversa il ritorno consapevole nella dimensione dell'inconscio li conduce ad una trasformazione. Quale processo di individuazione è quello che l'Io – Eroe è chiamato a compiere o a tentare di compiere nella sua storia. Un Io che si sviluppa è sempre un Io eroico è un Io chiamato a realizzare la sua natura che paradossalmente è quella del suo superamento. L'Io del resto paga il prezzo della sua nascita e differenziazione in termini di isolamento, in altre parole solo e separato dal suo mondo. E' una prospettiva distorta che ciascuno di noi + chiamato a correggere, perché questa condizione mentale è in realtà una delle cause del dolore interiore che sostiene e alimenta l'Ego in una sorta di circolo vizioso . L'Io ha infatti due modi per espandersi, porsi sempre nuove mete, lottare continuamente con un nuovo mostro e nuove difficoltà rafforzando la sua armatura e le sue difese oppure decidere di affrontare le sue esperienze non semplicemente come battaglie, ma riconoscendo che i mostri che affronta sono i mostri che ha creato lui. 
Il rischio del naufragio dell'Io è ben rappresentato nella leggenda di Ulisse che secondo Dante, dopo essere arrivato ad Itaca ed avere affrontato innumerevoli mostri, non pago, si rimette in viaggio superando le colonne d'Ercole e trovando la sua fine; un Io incontenibile che non riesce a realizzarsi. Un'altra storia di naufragio dell'Io dopo aver raggiunto la sua massima espansione, è quella di re Mida, che muore di fame perché tutto ci che tocca si trasforma in oro. Questo non ci ricollega ad alcuni racconti che riguardano la pietra filosofale, Prima di arrivare a realizzare questo obiettivo, una delle fasi del processo di realizzazione del Lapis è la fase della nigredo, che rappresenta il confronto con l'Ombra. Un processo che porta al confronto con la morte simbolica dell'Io alla sua putrefazione, alla sua decomposizione. Se questo processo non è condotto nel modo corretto, integrando l'Ombra anziché cercando di distruggerla, realizzando che la sconfitta e la morte dell'Io davanti all'Ombra sono vittorie – sconfitte contro se stessi e lasciando che l'Io si apra alla sua decomposizione assieme al suo nemico, il rischio è quello di realizzare una pietra che secondo la favola più banale finisce per trasformare in oro il suo stesso utilizzatore, uccidendolo. 








domenica 2 luglio 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. La filosofia dell'esoterismo

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

La filosofia dell'esoterismo


La filosofia dell'esoterismo

La psicologia esoterica, condivide gran parte del terreno della filosofia. Essa è un diverso progetto di verità che ritrova la sua peculiarità all'interno delle filosofie che hanno animato l'esoterismo, ma anche soprattutto vuole ricostruire un rapporto oltre che con il passato della filosofia, in cui il <<discorso>> sulla psiche era appunto di pertinenza filosofica e non scientifica, anche con il presente della filosofia. 
Tra le filosofie contemporanee in cui la psicologia esoterica può trovare il suo innesto, abbiamo quella particolare forma di esistenzialismo formulata da Heidegger e dai filosofi che hanno portato avanti il suo pensiero. Fu lo stesso Heidegger ad offrire un nuovo terreno di sviluppo alla metafisica e un senso nuovo alla filosofia come discorso sull'essere e sull'esistere relativo in particolare alla posizione dell'uomo rispetto all'uno e all'altro ambito. 
L'uomo come <<esserci>>, presenza nel mondo, diventa, infatti, la cosa unica, dove questa distinzione è annullata per realizzare il mistero umano in cui l'essere non può essere distinto dal suo <<ci>>. Nei vangeli della rivoluzione scientifica abbiamo inseguito il paradosso si un soggetto puro separato dal suo mondo che poteva diventare un oggetto di studio, un soggetto sopra e un mondo sotto. 
L'uomo esiste perché partecipe dell'essere, ma esiste anche in quanto presente nel mondo e non possiamo immaginarci altrimenti. Essere e mondo diventano quindi nell'uomo cosa unica, l'esserci (il dasein). 
E' sotto questa luce che la psicologia esoterica trova il suo riferimento filosofico, poiché ogni scienza si propone di conoscere l'ente e niente altro, essa non si chiede che cosa sia questo niente altro, il niente. L'esperienza del niente non è però un'esperienza <<comprensibile>>, ma piuttosto emotiva dell'uomo percorso dall'angoscia: essa è un'emozione, un'esperienza psichica e per certi versi un'esperienza mistica di senso contrario quando si fa pura, quando cioè l'angoscia come esperienza del nulla si fa così profonda da non consentire all'ente di apparire e di significare, l'abisso contro l'assoluto, non coglibile razionalmente, ma solo attraverso il sentimento: l'anima ha però la capacità di illuminare l'ente, essa ha in sé la luce che rende possibile la rivelazione dell'ente dal niente in quanto ente per l'essere esistenziale dell'uomo. Il niente quindi è la condizione per cui l'ente si svela ad un essere aperto alle cose. Per vedere le cose occorre che siano illuminate, l'apertura dell'uomo alle cose è questa luce. 
La verità, in greco a-l'éteia (non-nascondimento), è manifestazione , svelatezza, tutta la Cabala è un'interpretazione simbolica di questo svelarsi del non manifesto (ain soph aur). Appare appunto lampante che se c'è un non-nascondimento esiste anche un <<nascondimento>> (léte) che sta dietro alla manifestazione. 
Alla verità come manifestazione si contrappone la non verità del nascondimento, cioè l'immanifesto, e la non verità come errore. 
Se la verità è non-nascondimento, il nascondimento appare essenziale alla verità, proprio come l'immanifesto alla manifestazione, nell'albero cabalistico. Esso è in realtà quell'orizzonte cui volgono lo sguardo il misticismo, la Cabala e la stessa magia che si riferiscono a questa fonte sotterranea, che come nascondimento precede ogni svelamento, il mistero che precede il disvelarsi del manifesto. 
Una psicologia esoterica che voglia dirsi tale deve riportare l'attenzione dell'anima sul mistero, senza tuttavia distoglierla completamente dall'ente manifesto, ma trovando invece un equilibrio ideale, come abbiamo visto per esempio parlando dell'ecospiritualità. Per fare questo l'anima come presenza nel mondo, ha bisogno innanzitutto di comprendersi e di conoscersi, prima di andare ad esplorare i rapporti con il circostante, e quindi necessita di un modello della psiche che sarà naturalmente esotericamente orientato. 




giovedì 22 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. La visione esoterica dell'esistenza

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

La visione esoterica dell'esistenza 


La visione esoterica dell'esistenza

La parola esoterismo ha assunto nel nostro tempo un significato molto ampio he indica tutte quelle dottrine che hanno o avevano un carattere segreto ed erano usualmente insegnate ad adepti e iniziati. Esse erano n complesso di sistemi di pensiero filosofico-religiosi da cui sono scaturite, secondo il periodo storico, discipline come magia, alchimia, cabala, divinazione, ma anche le religioni misteriche con le loro tecniche estatiche di trance e possessione e, se andiamo indietro nel tempo, le pratiche sciamaniche oppure, muovendoci in avanti, sistemi come la teosofia e l'antroposofia. 
Oggi queste conoscenze sono insegnate più o meno apertamente, anche se la maggior parte delle scuole esoteriche cerca di mantenere un alone di segretezza, o ad ogni modo di concentrarsi, a differenza della religione organizzata, sulla pratica interiore e sull'evoluzione personale. Ovviamente esistono due grandi tradizioni esoteriche, come due grandi scuole filosofiche del resto, quella orientale e quella occidentale. 
Non esiste propriamente una visione esoterica dell'esistenza che si sia mostrata nel corso del tempo come visione unica. Tuttavia questa visione è ricavabile con facilità dagli stessi presupposti su cui si basa tutto l'esoterismo. 
In primo luogo la segretezza delle dottrine esoteriche. Questa segretezza, è in realtà qualcosa di ben più fondamentale del custodire una segretezza; essa riguarda, in una dimensione contemporanea, l'esperienza è si ritrovare anche in discipline che apparentemente non hanno nulla d'esoterico, come la psicoanalisi. Le sue tecniche sono generalmente note, anche se s'insegnano in apposite suole ad accesso riservato. Una visione esoterica dell'esistenza di una persona, propria di una psicologia esoterica della vita deve includere il presupposto che esistano ambiti dell'esperienza e dell'esperienza stessa che non sia possibile <<serbare>>. L'interiorità e l'esperienza di un uomo non possono essere completamente messe a nudo, ma il suo mistero ultimo rimane sempre, in qualche modo nascosto o si esprime in termini diversi dal linguaggio poetico, o la parola dei mistici che dice non dicendo. La natura ultima dell'individuo resta qualcosa che appartiene al solo individuo, nascosta dentro di lui, poiché come diceva Eraclito, <<la natura ama nascondersi>>. A differenza quindi delle altre disxpline psicologiche, l'approccio <<esoterico>> alla psiche ne preserva il mistero considerandola nella sua essenzialità, inafferrabile, o meglio indicibile nei termini del logos. 
Naturalmente molte scuole esoteriche del presente e del passato suggeriscono dei percorsi iniziatici, basandosi sul presupposto che l'esoterismo proponga un contatto con una realtà nascosta è già presente nell'essere umano e che in realtà nella nostra vita riceviamo una serie d'iniziazioni, spesso senza esserne consapevoli. L'iniziazione è l'attualizzazione consapevole di un particolare passaggio esistenziale attraverso la sua rappresentazione rituale. L'iniziazione può essere integrata molto bene in una psicologia esoterica, come necessità dell'individuo d'essere consapevole di alcuni passaggi della sua vita, in modo pieno e completo: cosa che oggi non avviene più. L'esperienza interiore riamane infatti, latente, come quella del passaggio nell'età adulta dall'infanzia he si allunga all'infinito e spesso genera un rifiuto dell'evoluzione e dell'età matura, poiché mentre l'esteriorità cambia e almeno apparentemente l'individuo è portato dall'ambiente ad assumersi delle responsabilità, questo processo non è vissuto interiormente come un passaggio e la crescita, che è consapevolezza, non progredisce. 
Terzo elemento è che la visione esoterica l'individuo può esperire una realtà più ampia rispetto a quella che comunemente s'intende. L'esistenza non è limitata alla realtà oggettiva, a quella che definiremo in questo contesto come <<realtà ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>>. I sogni, soprattutto alcuni sogni particolari, le visioni, indotte o spontanee, i mondi che l'immaginazione attraversa sono parte di quest'immenso universo della realtà non ordinaria. Esso è un universo che potremmo definire superconscio perché per addentrarvisi dobbiamo avere piena consapevolezza dell'esperienza che facciamo. La realtà non ordinaria e gli stati non ordinari di coscienza che ci portano a contatto con un'universo diverso, sono qualcosa di molto differente; essi sono esperienze valide quanto quelle he avvengono nella vita di tutti i giorni e in quanto esperienze esse contribuiscono alla nostra crescita e alla nostra evoluzione per se stesse, senza che l'analisi, da parte di un esterno, sia un elemento strettamente necessario. A volte può essere utile, molte volte no. Poiché é l'unico capace di analizzare, quando auspicabile, un'esperienza interiore di questo tipo è il soggetto che la compie, avvalendosi talvolta di un'altra esperienza di questo genere. 
Qualsiasi forma di esoterismo presuppone l'esistenza e l'azione di forze che vanno al di là del controllo dell'uomo. Non ci interrogheremo qui a quali tipi di forze ci stiamo riferendo. Possiamo pensarle come energia psichica, se desideriamo rimanere fedeli ad un certo linguaggio psicologico, he esprime attraverso un'immagine simbolica, oppure possiamo pensare queste forze come enti autonomi, quando però il riferimento ai complessi, troppo caratterizzato. Lo spirito umano infatti, si muove in un mondo di <<spiriti>>, in realtà più ampie sia percepito come animato da entità autonome, come avviene in molte culture sciamaniche. L'esoterismo ha una visione teologica, in altre parole finalistica possiamo chiamare questa dimensione <<il compimento della Grande Opera>>. Essa è la possibilità di ciascuno di trasformarsi e migliorare. La vita dell'esoterista è un cammino che porta a modificare la modalità di <<essere nel mondo>> di chi lo compie. E', infatti, il rapporto del soggetto con l'Essere a cambiare. Questo fenomeno è stato chiamato in molti modi: ascensione, illuminazione, ecc. Questa che è l'esperienza delle esperienze, ci mostra come una psicologia esoterica non possa non occuparsi anche di una dimensione metafisica e del raggiungimento graduale di stati di coscienza superiori.
I cinque punti che abbiamo qui elencato formano i vertici ideali di quella stella (il pentagramma) che è il simbolo dell'esoterismo occidentale e di una visione del mondo che è ancora più che mai ottimale e che si è espressa via via nella storia in modi sempre diversi e originali e che oggi vuole trovare nuovo spazio nell'elaborazione di questa disciplina, la psicologia esoterica, che ancora non ha avuto una sistemazione precisa e completa. Una lacuna che questo testo si propone di chiamare almeno in parte. 




sabato 17 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia, Le vie dell'esoterismo. Cabala e divinazione

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

Le vie dell'esoterismo

Cabala 


Cabala

La Cabala è uno di sistemi portanti di tutto l'esoterismo occidentale e di gran parte della magia, come di alcune pratiche divinatorie quali i tarocchi che si basano o si possono basare su questo sistema. 
Il glifo dell'albero della vita l'albero cabalistico, è uno dei simboli di meditazione più completi dell'esoterismo. Il suo utilizzo è una base teorica per una moltitudine di tecniche esoteriche. 
L'uso che ne hanno fatto gli esoteristi, dal Rinascimento in avanti, è soprattutto la lettura non tradizionale data dai magisti dell'ultimo secolo, hanno reso la Cabala un vero e proprio strumento per una comprensione mistica dell'universo magico e delle sue leggi, indipendente dall'orientamento spirituale o religioso del singolo. 
Quello che ci interessa della Cabala nel contesto della psicologia esoterica, è proprio la sua versatilità. L'albero della vita può benissimo essere visto come uno specchio delle strutture psichiche che costituiscono in nostro universo interiore, dove Kether, la prima sfera o sefiroth, posta sul pilastro mediano, rappresenta il Sé superiore, in pratica la parte <<divina>> della nostra psiche, mentre Malkut, l'ultima sfera inferiore, è la parte che rappresenta la nostra corporeità, la <<persona>> o il Sé corporeo. Le varie sephira, cioè le sfere, e i sentieri che collegano l'albero cabalistico ci possono dare una visione completa di quel piano che definiremo, forse un pò impropriamente, mentale e possono consentirci sia attraverso la meditazione che le tecniche di visualizzazione di agire direttamente sulla nostra struttura interiore. 

Divinazione


Divinazione

La divinazione dall'antichità fino ai giorni nostri è stata principalmente intesa come l'arte di predire il futuro, sia rispetto ad accadimenti generali di un gruppo, di un popolo o di una società, sia individuali. I mezzi di cui le pratiche divinatorie si avvalgono, i tarocchi, le carte, le rune, sono sistemi di simboli su cui la nostra psiche ha la possibilità di proiettare se stessa. Ecco perché così l'arte della divinazione può diventare un modo per leggere quello che c'è dentro di noi, aumentare le nostre conoscenze, guardare al nostro passato, al nostro presente e al nostro futuro, ma non dal punto di vista della predizione, ma attraverso i suggerimenti stessi e le vie che la nostra intuizione scorge per risolvere i nostri problemi. 
Tecniche divinatorie più complesse come l'astrologia offrono addirittura una tipologia psicologica. I segni zodiacali possono essere considerati come una divisione tipologica ante litteram con 12 tipi principali cui va aggiunto l'ascendente, quindi 144 tipologie, più i vari aspetti dei pianeti, le loro posizioni e così via, con il risultato di ottenere una tipologia immensa. L'astrologia fa passare la sua classificazione sulla posizione dei pianeti rispetto alla Terra. Essa ha paradossalmente però una tipologia immensa, mentre se si basasse esclusivamente su atti psicologici le percentuali di successo e di classificazione sarebbero molto più facili e molto più alte. Al di là se la posizione delle stelle determini il nostro destino la nostra personalità, la somma dei dati che possiamo mettere insieme nello studio di un tema natale, aiutati nell'interpretazione del soggetto stesso, ci consente di tracciare un profilo psicologico che a volte ha una precisione che sistemi cosiddetti sperimentali non possiedono, proprio grazie alla moltitudine di possibilità che vengono messe in evidenza da un buon astrologo attraverso il colloquio con la persona che ha davanti. Per questo uno psicologo di questa disciplina non può non osservare l'astrologia come la tipologia psicologica della psicologia esoterica. 
Ma la divinazione trova il suo spazio anche nelle tecniche di trance e di visualizzazione profonda in cui possiamo scorgere il nostro passato, un passato che non si limita a quello della nostra vita, ma che si spinge anche alle nostre vite passate. Ad uno psicologo esoterico non deve interessare la <<verità>> della vita passata del soggetto; egli indagherà su questa vita come una visione, un'intuizione o un'immagine che si è presentata alla persona che ha compiuto l'esperienza. Il significato della regressione ad una vita passata e del materiale che merge ci interessa per il presente di chi pratica questa esperienza. La sua oggettività passa in secondo piano perché lo psicologo esoterico ha la necessità di concentrarsi sui contenuti c he emergono nel hic et nunc dell'esperienza, senza fornire un'interpretazione, ma cercando di inquadrare il significato del vissuto della regressione in una cornice di senso che coinvolga la vita presente del soggetto e dando il tempo a questo di poter assimilare simboli, immagini e sensazioni così complesse e profonde.  






mercoledì 7 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. Le vie dell'esoterismo. Magia

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

Le vie dell'esoterismo

Molti sono i gruppi e le scuole di pensiero che abbracciano una tradizione o filosofia esoterica. Tra queste tradizioni abbiamo, nella civiltà occidentale, la magia, la cabale, lo gnosticismo, il misticismo, l'occultismo, l'alchimia, alcune forme di sciamanesimo, il sufismo, le pratiche di divinazione, a cui si aggiungono la teosofia e l'antroposofia che sviluppate da autori occidentali si rifanno però, in minore o maggiore misura, alle dottrine dell'Oriente.

Magia


Magia

Già nella seconda metà del XIX secolo Eliphas Levi scriveva: <<Da molto tempo la magia viene confusa con le chiacchiere dei ciarlatani, le allucinazioni degli ammalati  le malefatte di alcuni delinquenti>>. Il discredito in cui è caduta l'Arte nel mondo contemporaneo è senza pari rispetto ad altri periodi storici e tuttavia essa sopravvive. 
Lo sforzo che dobbiamo compiere è quello di vivere nella dimensione che le appartiene: quella di una disciplina <<poderosa e misteriosa, che abbraccia la profondissima contemplazione delle cose più segrete>>. Non c'è alcun dubbio che tra queste cose segrete ci sia coscienza. La magia si realizza nell'ambito della psicologia, giacché disciplina dell'anima. 
La magia è una disciplina autonoma, con le sue leggi, le sue regole, e persino i suoi strumenti di verifica, e il suo spazio non può che occupare una vasta porzione della psicologia esoterica. 
Magia: quell'arte che utilizza i poteri interiori (spirituali) dell'individuo (un potere che proviene dalle profondità dell'anima e che è una parte di quel potere vitale che permea tutto il cosmo) finalizzandoli attraverso un intento che comporti l'esercizio della propria volontà. 
Come arte o meglio come l'Arte, la magia richiede un talento che ognuno di noi possiede in maggiore o minore misura. Questo talento si sviluppa, come in tutte le arti, attraverso l'esercizio e la politica di una <<tecnica>>. Il fondamento su cui l'arte della magia si sviluppa sostanzialmente un fondamento filosofico, in cui l'uomo appare in una visione della realtà che non è limitata semplicemente al piano fisico. 
L'obiettivo ultimo dell'Arte è quello di aumentar il grado di consapevolezza rispetto al proprio ruolo nell'esistenza e alle relazioni tra il microcosmo (l'uomo) e il macrocosmo (L'Universo o più correttamente il Multiverso) secondo la nota legge della Tavola di Smeraldo che afferma che <<ciò che è in alto è come ciò che è in basso>> e parallelamente, in un ambito che riguarda più strettamente la psicologia esoterica, conoscendola, e il nostro vissuto spirituale nella vita di tutti i giorni, realizzando un principio d'armonia. Una volta che quest'armonia sarà alla portata del maggior numero di persone possibile, forse si potrò pensare di realizzar4e quell'utopia che è la ragion d'essere di tutte le psicologie: una vasta tolleranza e libertà, la pace, la fratellanza universale.
Questo ambito della magia è anche detto <<magia rituale>>, per distinguerlo da altre forme di magia che sono presenti ad esempio nello sciamanesimo. E' una denominazione fittizia di realtà, perché tutta la magia che sono presenti ad esempio nello sciamanesimo. E' una denominazione fittizia in realtà, perché tutta la magia anche la più semplice implica rituali, per magia rituale si intende quindi una realizzazione del rituale che abbia un certo grado di complicità che ruoti attorno all'esperienza che si compie nel rituale stesso e sulla sua efficacia. Il riturale pone chi lo segue in contatto con forze ed energie particolari per realizzare uno scopo, con forze ed energie e la canalizzazione (come in alcune operazioni cabalistiche), oppure attraverso l'evocazione in cui queste forze sono chiamate a manifestarsi. 
Da una parte o scopo del rituale è appunto <<psicologico>>, in altre parole riguarda la consapevolezza spirituale. Dall'altra, il punto di vista psicologico ci deve portare a considerare queste forze e queste entità di cui parla la magia, come elementi <<psichici>>.  




La psicologia esoterica. Gli archetipi principali. Anima e animus

 La psicologia esoterica Gli archetipi principali Anima e animus Anima e animus Anima è la controparte sessuale dell'Io, l'archetipo...