La conoscenza per analogia è la via regia del cammino esoterico. Benché la cosmogonia, l'antropologia e la teogonia esoteriche interferiscono tra loro, lo studio analogico dei fenomeni, degli esseri e degli dei, ci introduce immediatamente nel campo della loro corrispondente regolare. Così il Sole che attraverso i dodici segni dello Zodiaco corrispondono all'evoluzione dell'uomo. <<L'anno, la vita umana, il giorno, il mese, sono analogici, dice Papus (pseudonimo di Gérard Encausse 1865-1916). La processione del punto venale e il suo percorso sull'eclittica richiedono 72 anni per ogni grado, cioè 25.920 anni per una involuzione completa. Il ritmo vitale è di 72 battiti cardiaci al minuto, e si contano in quelle 25.920 atti respiratori al giorno.
Il mondo delle analogie è un mondo del senso, in cui ogni circostanza ha con le altre elle relazioni qualitative che la sola esperienza sensibile o la sola esperienza sensibile o la sola dimostrazione non bastano a rivelare. Ciò equivale ad affermare la differenza del rapporto con gli oggetti naturali e la specificità del sapere proprio alla conoscenza iniziatica rispetto a quella della conoscenza scientifica. L'analogia implica la similitudine dei rapporti, con l'identità materiale degli oggetti in questione. Essa di conseguenza associa non dei segni, degli eventi isolati, ma delle serie di relazioni degli insiemi di cui si rivelano la strutture isomorfe attraverso il confronto interno dei rapporti tra i loro elementi. L'analogia è la chiave fondamentale di qualsiasi indagine esoterica, perché lo strumento operativo, più adatto all'ordine ontologico stesso in base all'ordine gnoseologico. Il mondo è un'architettura di livelli di significato che rimandano gli uni agli altri riflettendosi indefinitivamente in un gioco di specchi. La Tavoletta di Smeraldo, gioiello degli ermetisti almeno dal Medio Evo, non ha smesso di fare da supporto sia alle analisi della cabala cristiana, sia alle operazioni alchemiche di Basilio Valentino, di Alberto Magno, di Ruggero Bacone, di Raimondo Lullo, che si dichiarano discepoli di Ermete Trismegisto. Vi afferma risolutamente l'universalità della legge analogica nei tre livelli della coscienza umana e la similitudine di rapporti tra alto e basso:
<<E' vero senza menzogna, moto veritiero,
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto.
E' ciò che è in alto è come ciò che è in basso.
per fare dei miracoli di una sola cosa...>>
La realtà una e universale del principio si esprime in quanto forza di tutte le forze (télema) nei tre livelli di espressione del campo della coscienza, divina, spirituale e fisico, il che spiega le ridondanze iniziali della verità triplice e una. L'alto e il basso implicano tutto un sistema generale di corrispondenza tra alto e basso, quali che essi siano purché si sappia associare l'alto al suo basso e viceversa. Così l'astrologia scandisce in alto il corso dei fenomeni storici che si svolgono in basso analogamente, il piano della cosmogonia corrisponde alla trasmutazione alchemica dei metalli.
Citeremo, prima della cabala cristiana l'alto, Kether è come Malkut, il basso, il che può tradursi antropologicamente dapprima nella corrispondenza magica tra spirito e corpo dell'uomo, poi, sul piano cosmologico nei rapporti tra spirito e materia <<sul piano teosofico nell'analogia tra Dio e uomo.
La Genesi stessa individua Dio e l'uomo attraverso l'effetto analogico di un rapporto creativo <<Dio disse: facciamo l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo ha creato, li ha creati uomo e donna>>.
I commenti dello Zohar di questa creazione dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio mettono in evidenza, a tre riprese, il suo significato analogico. Il principio di Ermete Trismegisto vale anche qui. <<Il mondo di quaggiù è fatto sulla base di quello di lassù: così è stato fatto perché tutto sia ridotto in unione perfetta.. Ricordate che il Santo che ia benedetto, ha creato il primo uomo nello stesso modo in cui ha creato il mondo.
Dato che Dio si esprime sia come Jehova sia come Elohim, egli ha creato l'uomo a sua immagine in primo luogo, a sua somiglianza in secondo luogo. In quanto Jehova, l'ha creato maschio, luminoso come lui, come Padre: è il lato destro dell'uomo. Inquanto Elhoim, nell'espressione facciamo l'uomo>>, l'ha creato a sua somiglianza, così donna come la Madre stessa i modella sul germe ma sviluppandolo, gli aggiunge qualche altra cosa, la somiglianza presuppone la distanza dello sguardo rispetto al modello puro, che risulta così oscurato. E' il lato sinistro dell'essere umano. Si tratta sicuramente dell'uomo dell'Emanazione o dell'uomo dall'alto, che ha quindi due volti o due polarità, come Dio stesso Padre e Madre.
<<L'eterno Dio formò l'uomo dalla polvere alla terra, soffiò nelle su narici un soffio di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Lo Zohar indica che si tratta dell'imposizione dell'impronta di Dio, attraverso cui la Piccola Figura riflette i tre cervelli dell'Antico degli Antichi, o Grande Figura.
La creazione dell'uomo corrisponde così alla creazione di un'immagine dentro un'altra. L'Antico degli antichi' è la 'Piccola Figura' sono na sola e medesima cosa... L'uomo diviene allora il suo riassunto vivente della creazione, perché presenta un'analogica di essenza con l'anima del Tutto. <<La riproduzione più simile all'originale è l'immagine dell'uomo. Tutti i mondi dell'alto e del basso sono compressi nell'immagine di Dio.>> L'uomo è l'unione dell'alto e del basso, il loro trait d'union, il paradigma stesso della creazione. <<Il Santo, che sia benedetto, creò l'uomo imprimendogli l'immagine del Tutto; è questa immagine che il Santo che sia benedetto, guardò quando creò il mondo così come tutte le sue creature. Questa immagine è la sintesi di tutti gli spiriti in alto e in basso, senza alcuna separazione; è la sintesi di tutte le Sefirot, di tutti i loro epiteti e di tutte le loro denominazioni.>>
La cabala offre un triplice esempio della struttura analogica del mondo di Dio e dell'uomo>>.
L'analogia costituisce la chiave di una cosmologia, così essa fornisce anche la struttura propria a una logica del mondo della conoscenza iniziatica, fondata sull'intuizione e sul confronto delle totalità simboliche aperte le une alle altre, fondata sull'intuizione e sul confronto delle totalità simboliche aperte le une alle altre. E' tipico del pensiero analogico il fatto di distinguersi del pensiero ipotetico-deduttivo, articolato nella dimostrazione, nei principi di identità, di non contraddizione e del terzo escluso. Il pensiero analogico procede per induzione, nel senso che cerca la generalità dei rapporti negli eventi che esso si sforza più di interpretare che di spiegare attraverso la casualità fenomenica. Il suo progetto consiste, nel mettere in luce l'intelligibilità dei fenomeni nello spazio e nel tempo, quanto piuttosto nell'evidenziare i segni di una ragione di per se stessa sufficiente, e non solo necessaria. La sua vocazione è dunque di cogliere l'ordinamento delle cose e degli esseri, le loro finalità, le loro correlazioni intrinseche.
Il pensiero analogico, sotteso tanto ai miti quanto ai testi sacri, implica il principio della corrispondenza dei suoi oggetti, mentre il principio d'identità non rende conto che della sola singolarità fisica. Il simbolo conserva la sua propria specificità, in quanto l'analogia non si riduce all'identità o all'equivalenza delle cose, in compenso la sua relazione con il sistema in cui si inserisce allarga il messaggio che esso trasmette al di là di ciò che esso stesso è e del proprio sistema di riferimento.
Il pensiero analogico mira quindi alla <<esperienza concreta della molteplicità dei significati dell'essere>>, dice René Alleau. E' dunque un processo di esplorazione, che implica l'apertura radicale delle totalità intenzionali su cuinsi basa. E' interessante la parentela tra il 'telema' di Ermete e 'i concetti di tipo mana' del pensiero mitico di cui parla l'antropologo Claude Levy-Strauss. Se C. Levy-Strauss vede in questo debordare del significante, che egli chiama 'significante fluttuante', un <<servaggio di ogni pensiero finito>> perché <<l'universo aveva significato assai prima che i cominciasse a sapere che cosa significasse>> a noi sembra, che l'analogia, attraverso il sovrappiù sperimentale e concettuale>> che introduce, e che non esaurisce la logica dei sistemi chiusi centrati sull'identità dei segni, rappresenta un versante essenziale del pensiero, ivi compreso il pensiero scientifico, la cui dinamica è infatti sottesa la didattica della contraddizione attiva dell'analogia e della deduzione matematica.
L'esecuzione del pensiero analogico del campo scientifico ha origine dalla frattura galileo-cartesiana tra il mondo e la gnoseologia degli antichi e dei moderni. E' proprio una critica del carattere inaccettabile dell'analogia tra corpo, spirito e Dio a spingere il mondo moderno a escludere la cosmologia del Medio Evo e pertanto tutta la conoscenza simbolica. Se l'idea di Dio può ancora essere derivata per analogia dall'idea del nostro intelligere, non vi è alcun nesso analogico tra la conoscenza di Dio e del mondo. <<E' come se diceste che non abbiamo alcuna facoltà di udire, ma che attraverso la sola vista dei colori, noi perveniamo alla conoscenza dei suoni. Si può infatti dire che vi siano una analogia o un rapporto maggiori tra i colori e i suoni che tra le cose corporee e Dio.
Solo la razionalità matematica, fondata in Dio, definisce la realtà obiettiva della natura.
Quest'ultima resta una finzione del carattere fondante dello spirto. Il fisico Albert Einstein dichiarerà che <<la cosa più incomprensibile è che il mondo sia comprensibile. Gli sviluppi della scienza contemporanea, si tratti dell'antropologia strutturale di una società o si tratti dello sforzo di una teoria unitaria dei campi, introducono nuovamente il concetto di analogia come strumento operativo della loro indagine. Anche se i modelli sono destinati ad essere superati è accaduto nella fisica per i modelli di Niels Bohr (1885-1962) ed Ervin Schroedinger (1887-1961) che rappresentavano, la struttura dell'atomo riferendosi al sistema solare, resta il fatto che l'immaginario ha una relazione diretta con l'assiomatica, come ha dimostrato il filosofo ed epistemologo Gaston Becherard, per sostenerla e ampliarla o per esplorare le vie del possibile.
La realtà è che l'analogia introduce nelle procedure scientifiche la sua apertura e la sua esigenza di unificazione. <<L'unificazione analogica è sempre necessariamente incompleta, perché non raggiunge mai, per definizione, un'identificazione totale. Pertanto essa resta sempre aperta aò gioco reciproco delle parti consecutive e dei rapporti mutevoli dei sovrappiù sperimentali e concettuali tra totalità concrete. Il processo dinamico dell'analogia trova cos il suo posto legittimo all'interno di ogni processo dialettico.
L'analogia, aprendo l'uomo al mondo, tanto attraverso la conoscenza oggettiva delle leggi dell'universo, riveste un'importanza di primo piano nell'interpretazione esoterica tanto dei fini ultimi dei destini umani, quanto della storia epistemologica della conoscenza umana.