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domenica 2 luglio 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. La filosofia dell'esoterismo

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

La filosofia dell'esoterismo


La filosofia dell'esoterismo

La psicologia esoterica, condivide gran parte del terreno della filosofia. Essa è un diverso progetto di verità che ritrova la sua peculiarità all'interno delle filosofie che hanno animato l'esoterismo, ma anche soprattutto vuole ricostruire un rapporto oltre che con il passato della filosofia, in cui il <<discorso>> sulla psiche era appunto di pertinenza filosofica e non scientifica, anche con il presente della filosofia. 
Tra le filosofie contemporanee in cui la psicologia esoterica può trovare il suo innesto, abbiamo quella particolare forma di esistenzialismo formulata da Heidegger e dai filosofi che hanno portato avanti il suo pensiero. Fu lo stesso Heidegger ad offrire un nuovo terreno di sviluppo alla metafisica e un senso nuovo alla filosofia come discorso sull'essere e sull'esistere relativo in particolare alla posizione dell'uomo rispetto all'uno e all'altro ambito. 
L'uomo come <<esserci>>, presenza nel mondo, diventa, infatti, la cosa unica, dove questa distinzione è annullata per realizzare il mistero umano in cui l'essere non può essere distinto dal suo <<ci>>. Nei vangeli della rivoluzione scientifica abbiamo inseguito il paradosso si un soggetto puro separato dal suo mondo che poteva diventare un oggetto di studio, un soggetto sopra e un mondo sotto. 
L'uomo esiste perché partecipe dell'essere, ma esiste anche in quanto presente nel mondo e non possiamo immaginarci altrimenti. Essere e mondo diventano quindi nell'uomo cosa unica, l'esserci (il dasein). 
E' sotto questa luce che la psicologia esoterica trova il suo riferimento filosofico, poiché ogni scienza si propone di conoscere l'ente e niente altro, essa non si chiede che cosa sia questo niente altro, il niente. L'esperienza del niente non è però un'esperienza <<comprensibile>>, ma piuttosto emotiva dell'uomo percorso dall'angoscia: essa è un'emozione, un'esperienza psichica e per certi versi un'esperienza mistica di senso contrario quando si fa pura, quando cioè l'angoscia come esperienza del nulla si fa così profonda da non consentire all'ente di apparire e di significare, l'abisso contro l'assoluto, non coglibile razionalmente, ma solo attraverso il sentimento: l'anima ha però la capacità di illuminare l'ente, essa ha in sé la luce che rende possibile la rivelazione dell'ente dal niente in quanto ente per l'essere esistenziale dell'uomo. Il niente quindi è la condizione per cui l'ente si svela ad un essere aperto alle cose. Per vedere le cose occorre che siano illuminate, l'apertura dell'uomo alle cose è questa luce. 
La verità, in greco a-l'éteia (non-nascondimento), è manifestazione , svelatezza, tutta la Cabala è un'interpretazione simbolica di questo svelarsi del non manifesto (ain soph aur). Appare appunto lampante che se c'è un non-nascondimento esiste anche un <<nascondimento>> (léte) che sta dietro alla manifestazione. 
Alla verità come manifestazione si contrappone la non verità del nascondimento, cioè l'immanifesto, e la non verità come errore. 
Se la verità è non-nascondimento, il nascondimento appare essenziale alla verità, proprio come l'immanifesto alla manifestazione, nell'albero cabalistico. Esso è in realtà quell'orizzonte cui volgono lo sguardo il misticismo, la Cabala e la stessa magia che si riferiscono a questa fonte sotterranea, che come nascondimento precede ogni svelamento, il mistero che precede il disvelarsi del manifesto. 
Una psicologia esoterica che voglia dirsi tale deve riportare l'attenzione dell'anima sul mistero, senza tuttavia distoglierla completamente dall'ente manifesto, ma trovando invece un equilibrio ideale, come abbiamo visto per esempio parlando dell'ecospiritualità. Per fare questo l'anima come presenza nel mondo, ha bisogno innanzitutto di comprendersi e di conoscersi, prima di andare ad esplorare i rapporti con il circostante, e quindi necessita di un modello della psiche che sarà naturalmente esotericamente orientato. 




giovedì 22 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. La visione esoterica dell'esistenza

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

La visione esoterica dell'esistenza 


La visione esoterica dell'esistenza

La parola esoterismo ha assunto nel nostro tempo un significato molto ampio he indica tutte quelle dottrine che hanno o avevano un carattere segreto ed erano usualmente insegnate ad adepti e iniziati. Esse erano n complesso di sistemi di pensiero filosofico-religiosi da cui sono scaturite, secondo il periodo storico, discipline come magia, alchimia, cabala, divinazione, ma anche le religioni misteriche con le loro tecniche estatiche di trance e possessione e, se andiamo indietro nel tempo, le pratiche sciamaniche oppure, muovendoci in avanti, sistemi come la teosofia e l'antroposofia. 
Oggi queste conoscenze sono insegnate più o meno apertamente, anche se la maggior parte delle scuole esoteriche cerca di mantenere un alone di segretezza, o ad ogni modo di concentrarsi, a differenza della religione organizzata, sulla pratica interiore e sull'evoluzione personale. Ovviamente esistono due grandi tradizioni esoteriche, come due grandi scuole filosofiche del resto, quella orientale e quella occidentale. 
Non esiste propriamente una visione esoterica dell'esistenza che si sia mostrata nel corso del tempo come visione unica. Tuttavia questa visione è ricavabile con facilità dagli stessi presupposti su cui si basa tutto l'esoterismo. 
In primo luogo la segretezza delle dottrine esoteriche. Questa segretezza, è in realtà qualcosa di ben più fondamentale del custodire una segretezza; essa riguarda, in una dimensione contemporanea, l'esperienza è si ritrovare anche in discipline che apparentemente non hanno nulla d'esoterico, come la psicoanalisi. Le sue tecniche sono generalmente note, anche se s'insegnano in apposite suole ad accesso riservato. Una visione esoterica dell'esistenza di una persona, propria di una psicologia esoterica della vita deve includere il presupposto che esistano ambiti dell'esperienza e dell'esperienza stessa che non sia possibile <<serbare>>. L'interiorità e l'esperienza di un uomo non possono essere completamente messe a nudo, ma il suo mistero ultimo rimane sempre, in qualche modo nascosto o si esprime in termini diversi dal linguaggio poetico, o la parola dei mistici che dice non dicendo. La natura ultima dell'individuo resta qualcosa che appartiene al solo individuo, nascosta dentro di lui, poiché come diceva Eraclito, <<la natura ama nascondersi>>. A differenza quindi delle altre disxpline psicologiche, l'approccio <<esoterico>> alla psiche ne preserva il mistero considerandola nella sua essenzialità, inafferrabile, o meglio indicibile nei termini del logos. 
Naturalmente molte scuole esoteriche del presente e del passato suggeriscono dei percorsi iniziatici, basandosi sul presupposto che l'esoterismo proponga un contatto con una realtà nascosta è già presente nell'essere umano e che in realtà nella nostra vita riceviamo una serie d'iniziazioni, spesso senza esserne consapevoli. L'iniziazione è l'attualizzazione consapevole di un particolare passaggio esistenziale attraverso la sua rappresentazione rituale. L'iniziazione può essere integrata molto bene in una psicologia esoterica, come necessità dell'individuo d'essere consapevole di alcuni passaggi della sua vita, in modo pieno e completo: cosa che oggi non avviene più. L'esperienza interiore riamane infatti, latente, come quella del passaggio nell'età adulta dall'infanzia he si allunga all'infinito e spesso genera un rifiuto dell'evoluzione e dell'età matura, poiché mentre l'esteriorità cambia e almeno apparentemente l'individuo è portato dall'ambiente ad assumersi delle responsabilità, questo processo non è vissuto interiormente come un passaggio e la crescita, che è consapevolezza, non progredisce. 
Terzo elemento è che la visione esoterica l'individuo può esperire una realtà più ampia rispetto a quella che comunemente s'intende. L'esistenza non è limitata alla realtà oggettiva, a quella che definiremo in questo contesto come <<realtà ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>> e che è sempre realtà condivisa, in pratica l'oggetto di studio della scienza, ma anche a piani differenti di realtà che chiameremo <<realtà non ordinaria>>. I sogni, soprattutto alcuni sogni particolari, le visioni, indotte o spontanee, i mondi che l'immaginazione attraversa sono parte di quest'immenso universo della realtà non ordinaria. Esso è un universo che potremmo definire superconscio perché per addentrarvisi dobbiamo avere piena consapevolezza dell'esperienza che facciamo. La realtà non ordinaria e gli stati non ordinari di coscienza che ci portano a contatto con un'universo diverso, sono qualcosa di molto differente; essi sono esperienze valide quanto quelle he avvengono nella vita di tutti i giorni e in quanto esperienze esse contribuiscono alla nostra crescita e alla nostra evoluzione per se stesse, senza che l'analisi, da parte di un esterno, sia un elemento strettamente necessario. A volte può essere utile, molte volte no. Poiché é l'unico capace di analizzare, quando auspicabile, un'esperienza interiore di questo tipo è il soggetto che la compie, avvalendosi talvolta di un'altra esperienza di questo genere. 
Qualsiasi forma di esoterismo presuppone l'esistenza e l'azione di forze che vanno al di là del controllo dell'uomo. Non ci interrogheremo qui a quali tipi di forze ci stiamo riferendo. Possiamo pensarle come energia psichica, se desideriamo rimanere fedeli ad un certo linguaggio psicologico, he esprime attraverso un'immagine simbolica, oppure possiamo pensare queste forze come enti autonomi, quando però il riferimento ai complessi, troppo caratterizzato. Lo spirito umano infatti, si muove in un mondo di <<spiriti>>, in realtà più ampie sia percepito come animato da entità autonome, come avviene in molte culture sciamaniche. L'esoterismo ha una visione teologica, in altre parole finalistica possiamo chiamare questa dimensione <<il compimento della Grande Opera>>. Essa è la possibilità di ciascuno di trasformarsi e migliorare. La vita dell'esoterista è un cammino che porta a modificare la modalità di <<essere nel mondo>> di chi lo compie. E', infatti, il rapporto del soggetto con l'Essere a cambiare. Questo fenomeno è stato chiamato in molti modi: ascensione, illuminazione, ecc. Questa che è l'esperienza delle esperienze, ci mostra come una psicologia esoterica non possa non occuparsi anche di una dimensione metafisica e del raggiungimento graduale di stati di coscienza superiori.
I cinque punti che abbiamo qui elencato formano i vertici ideali di quella stella (il pentagramma) che è il simbolo dell'esoterismo occidentale e di una visione del mondo che è ancora più che mai ottimale e che si è espressa via via nella storia in modi sempre diversi e originali e che oggi vuole trovare nuovo spazio nell'elaborazione di questa disciplina, la psicologia esoterica, che ancora non ha avuto una sistemazione precisa e completa. Una lacuna che questo testo si propone di chiamare almeno in parte. 




sabato 17 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia, Le vie dell'esoterismo. Cabala e divinazione

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

Le vie dell'esoterismo

Cabala 


Cabala

La Cabala è uno di sistemi portanti di tutto l'esoterismo occidentale e di gran parte della magia, come di alcune pratiche divinatorie quali i tarocchi che si basano o si possono basare su questo sistema. 
Il glifo dell'albero della vita l'albero cabalistico, è uno dei simboli di meditazione più completi dell'esoterismo. Il suo utilizzo è una base teorica per una moltitudine di tecniche esoteriche. 
L'uso che ne hanno fatto gli esoteristi, dal Rinascimento in avanti, è soprattutto la lettura non tradizionale data dai magisti dell'ultimo secolo, hanno reso la Cabala un vero e proprio strumento per una comprensione mistica dell'universo magico e delle sue leggi, indipendente dall'orientamento spirituale o religioso del singolo. 
Quello che ci interessa della Cabala nel contesto della psicologia esoterica, è proprio la sua versatilità. L'albero della vita può benissimo essere visto come uno specchio delle strutture psichiche che costituiscono in nostro universo interiore, dove Kether, la prima sfera o sefiroth, posta sul pilastro mediano, rappresenta il Sé superiore, in pratica la parte <<divina>> della nostra psiche, mentre Malkut, l'ultima sfera inferiore, è la parte che rappresenta la nostra corporeità, la <<persona>> o il Sé corporeo. Le varie sephira, cioè le sfere, e i sentieri che collegano l'albero cabalistico ci possono dare una visione completa di quel piano che definiremo, forse un pò impropriamente, mentale e possono consentirci sia attraverso la meditazione che le tecniche di visualizzazione di agire direttamente sulla nostra struttura interiore. 

Divinazione


Divinazione

La divinazione dall'antichità fino ai giorni nostri è stata principalmente intesa come l'arte di predire il futuro, sia rispetto ad accadimenti generali di un gruppo, di un popolo o di una società, sia individuali. I mezzi di cui le pratiche divinatorie si avvalgono, i tarocchi, le carte, le rune, sono sistemi di simboli su cui la nostra psiche ha la possibilità di proiettare se stessa. Ecco perché così l'arte della divinazione può diventare un modo per leggere quello che c'è dentro di noi, aumentare le nostre conoscenze, guardare al nostro passato, al nostro presente e al nostro futuro, ma non dal punto di vista della predizione, ma attraverso i suggerimenti stessi e le vie che la nostra intuizione scorge per risolvere i nostri problemi. 
Tecniche divinatorie più complesse come l'astrologia offrono addirittura una tipologia psicologica. I segni zodiacali possono essere considerati come una divisione tipologica ante litteram con 12 tipi principali cui va aggiunto l'ascendente, quindi 144 tipologie, più i vari aspetti dei pianeti, le loro posizioni e così via, con il risultato di ottenere una tipologia immensa. L'astrologia fa passare la sua classificazione sulla posizione dei pianeti rispetto alla Terra. Essa ha paradossalmente però una tipologia immensa, mentre se si basasse esclusivamente su atti psicologici le percentuali di successo e di classificazione sarebbero molto più facili e molto più alte. Al di là se la posizione delle stelle determini il nostro destino la nostra personalità, la somma dei dati che possiamo mettere insieme nello studio di un tema natale, aiutati nell'interpretazione del soggetto stesso, ci consente di tracciare un profilo psicologico che a volte ha una precisione che sistemi cosiddetti sperimentali non possiedono, proprio grazie alla moltitudine di possibilità che vengono messe in evidenza da un buon astrologo attraverso il colloquio con la persona che ha davanti. Per questo uno psicologo di questa disciplina non può non osservare l'astrologia come la tipologia psicologica della psicologia esoterica. 
Ma la divinazione trova il suo spazio anche nelle tecniche di trance e di visualizzazione profonda in cui possiamo scorgere il nostro passato, un passato che non si limita a quello della nostra vita, ma che si spinge anche alle nostre vite passate. Ad uno psicologo esoterico non deve interessare la <<verità>> della vita passata del soggetto; egli indagherà su questa vita come una visione, un'intuizione o un'immagine che si è presentata alla persona che ha compiuto l'esperienza. Il significato della regressione ad una vita passata e del materiale che merge ci interessa per il presente di chi pratica questa esperienza. La sua oggettività passa in secondo piano perché lo psicologo esoterico ha la necessità di concentrarsi sui contenuti c he emergono nel hic et nunc dell'esperienza, senza fornire un'interpretazione, ma cercando di inquadrare il significato del vissuto della regressione in una cornice di senso che coinvolga la vita presente del soggetto e dando il tempo a questo di poter assimilare simboli, immagini e sensazioni così complesse e profonde.  






mercoledì 7 giugno 2023

La psicologia esoterica. Esoterismo e psicologia. Le vie dell'esoterismo. Magia

 La psicologia esoterica

Esoterismo e psicologia

Le vie dell'esoterismo

Molti sono i gruppi e le scuole di pensiero che abbracciano una tradizione o filosofia esoterica. Tra queste tradizioni abbiamo, nella civiltà occidentale, la magia, la cabale, lo gnosticismo, il misticismo, l'occultismo, l'alchimia, alcune forme di sciamanesimo, il sufismo, le pratiche di divinazione, a cui si aggiungono la teosofia e l'antroposofia che sviluppate da autori occidentali si rifanno però, in minore o maggiore misura, alle dottrine dell'Oriente.

Magia


Magia

Già nella seconda metà del XIX secolo Eliphas Levi scriveva: <<Da molto tempo la magia viene confusa con le chiacchiere dei ciarlatani, le allucinazioni degli ammalati  le malefatte di alcuni delinquenti>>. Il discredito in cui è caduta l'Arte nel mondo contemporaneo è senza pari rispetto ad altri periodi storici e tuttavia essa sopravvive. 
Lo sforzo che dobbiamo compiere è quello di vivere nella dimensione che le appartiene: quella di una disciplina <<poderosa e misteriosa, che abbraccia la profondissima contemplazione delle cose più segrete>>. Non c'è alcun dubbio che tra queste cose segrete ci sia coscienza. La magia si realizza nell'ambito della psicologia, giacché disciplina dell'anima. 
La magia è una disciplina autonoma, con le sue leggi, le sue regole, e persino i suoi strumenti di verifica, e il suo spazio non può che occupare una vasta porzione della psicologia esoterica. 
Magia: quell'arte che utilizza i poteri interiori (spirituali) dell'individuo (un potere che proviene dalle profondità dell'anima e che è una parte di quel potere vitale che permea tutto il cosmo) finalizzandoli attraverso un intento che comporti l'esercizio della propria volontà. 
Come arte o meglio come l'Arte, la magia richiede un talento che ognuno di noi possiede in maggiore o minore misura. Questo talento si sviluppa, come in tutte le arti, attraverso l'esercizio e la politica di una <<tecnica>>. Il fondamento su cui l'arte della magia si sviluppa sostanzialmente un fondamento filosofico, in cui l'uomo appare in una visione della realtà che non è limitata semplicemente al piano fisico. 
L'obiettivo ultimo dell'Arte è quello di aumentar il grado di consapevolezza rispetto al proprio ruolo nell'esistenza e alle relazioni tra il microcosmo (l'uomo) e il macrocosmo (L'Universo o più correttamente il Multiverso) secondo la nota legge della Tavola di Smeraldo che afferma che <<ciò che è in alto è come ciò che è in basso>> e parallelamente, in un ambito che riguarda più strettamente la psicologia esoterica, conoscendola, e il nostro vissuto spirituale nella vita di tutti i giorni, realizzando un principio d'armonia. Una volta che quest'armonia sarà alla portata del maggior numero di persone possibile, forse si potrò pensare di realizzar4e quell'utopia che è la ragion d'essere di tutte le psicologie: una vasta tolleranza e libertà, la pace, la fratellanza universale.
Questo ambito della magia è anche detto <<magia rituale>>, per distinguerlo da altre forme di magia che sono presenti ad esempio nello sciamanesimo. E' una denominazione fittizia di realtà, perché tutta la magia che sono presenti ad esempio nello sciamanesimo. E' una denominazione fittizia in realtà, perché tutta la magia anche la più semplice implica rituali, per magia rituale si intende quindi una realizzazione del rituale che abbia un certo grado di complicità che ruoti attorno all'esperienza che si compie nel rituale stesso e sulla sua efficacia. Il riturale pone chi lo segue in contatto con forze ed energie particolari per realizzare uno scopo, con forze ed energie e la canalizzazione (come in alcune operazioni cabalistiche), oppure attraverso l'evocazione in cui queste forze sono chiamate a manifestarsi. 
Da una parte o scopo del rituale è appunto <<psicologico>>, in altre parole riguarda la consapevolezza spirituale. Dall'altra, il punto di vista psicologico ci deve portare a considerare queste forze e queste entità di cui parla la magia, come elementi <<psichici>>.  




domenica 18 settembre 2022

Dizionario dell'esoterismo. Analogia

 Dizionario dell'esoterismo

Analogia


Pensiero analogico


Zohar

La conoscenza per analogia è la via regia del cammino esoterico. Benché la cosmogonia, l'antropologia e la teogonia esoteriche interferiscono tra loro, lo studio analogico dei fenomeni, degli esseri e degli dei, ci introduce immediatamente nel campo della loro corrispondente regolare. Così il Sole che attraverso i dodici segni dello Zodiaco corrispondono all'evoluzione dell'uomo. <<L'anno, la vita umana, il giorno, il mese, sono analogici, dice Papus (pseudonimo di Gérard Encausse 1865-1916). La processione del punto venale e il suo percorso sull'eclittica richiedono 72 anni per ogni grado, cioè 25.920 anni per una involuzione completa. Il ritmo vitale è di 72 battiti cardiaci al minuto, e si contano in quelle 25.920 atti respiratori al giorno.   
Il mondo delle analogie è un mondo del senso, in cui ogni circostanza ha con le altre elle relazioni qualitative che la sola esperienza sensibile o la sola esperienza sensibile o la sola dimostrazione non bastano a rivelare. Ciò equivale ad affermare la differenza del rapporto con gli oggetti naturali e la specificità del sapere proprio alla conoscenza iniziatica rispetto a quella della conoscenza scientifica. L'analogia implica la similitudine dei rapporti, con l'identità materiale degli oggetti in questione. Essa di conseguenza associa non dei segni, degli eventi isolati, ma delle serie di relazioni degli insiemi di cui si rivelano la strutture isomorfe attraverso il confronto interno dei rapporti tra i loro elementi. L'analogia è la chiave fondamentale di qualsiasi indagine esoterica, perché lo strumento operativo, più adatto all'ordine ontologico stesso in base all'ordine gnoseologico. Il mondo è un'architettura di livelli di significato che rimandano gli uni agli altri riflettendosi indefinitivamente in un gioco di specchi. La Tavoletta di Smeraldo, gioiello degli ermetisti almeno dal Medio Evo, non ha smesso di fare da supporto sia alle analisi della cabala cristiana, sia alle operazioni alchemiche di Basilio Valentino, di Alberto Magno, di Ruggero Bacone, di Raimondo Lullo, che si dichiarano discepoli di Ermete Trismegisto. Vi afferma risolutamente l'universalità della legge analogica nei tre livelli della coscienza umana e la similitudine di rapporti tra alto e basso: 
<<E' vero senza menzogna, moto veritiero, 
Ciò che è in basso è come ciò che è in alto.
E' ciò che è in alto è come ciò che è in basso.
per fare dei miracoli di una sola cosa...>>
La realtà una e universale del principio si esprime in quanto forza di tutte le forze (télema) nei tre livelli di espressione del campo della coscienza, divina, spirituale e fisico, il che spiega le ridondanze iniziali della verità triplice e una. L'alto e il basso implicano tutto un sistema generale di corrispondenza tra alto e basso, quali che essi siano purché si sappia associare l'alto al suo basso e viceversa. Così l'astrologia scandisce in alto il corso dei fenomeni storici che si svolgono in basso analogamente, il piano della cosmogonia corrisponde alla trasmutazione alchemica dei metalli. 
Citeremo, prima della cabala cristiana l'alto, Kether è come Malkut, il basso, il che può tradursi antropologicamente dapprima nella corrispondenza magica tra spirito e corpo dell'uomo, poi, sul piano cosmologico nei rapporti tra spirito e materia <<sul piano teosofico nell'analogia tra Dio e uomo. 
La Genesi stessa individua Dio e l'uomo attraverso l'effetto analogico di un rapporto creativo <<Dio disse: facciamo l'uomo a sua immagine, a immagine di Dio lo ha creato, li ha creati uomo e donna>>. 
I commenti dello Zohar di questa creazione dell'uomo a immagine e somiglianza di Dio mettono in evidenza, a tre riprese, il suo significato analogico. Il principio di Ermete Trismegisto vale anche qui. <<Il mondo di quaggiù è fatto sulla base di quello di lassù: così è stato fatto perché tutto sia ridotto in unione perfetta.. Ricordate che il Santo che ia benedetto, ha creato il primo uomo nello stesso modo in cui ha creato il mondo. 
Dato che Dio si esprime sia come Jehova sia come Elohim, egli ha creato l'uomo a sua immagine in primo luogo, a sua somiglianza in secondo luogo. In quanto Jehova, l'ha creato maschio, luminoso come lui, come Padre: è il lato destro dell'uomo. Inquanto Elhoim, nell'espressione facciamo l'uomo>>, l'ha creato a sua somiglianza, così donna come la Madre stessa i modella sul germe ma sviluppandolo, gli aggiunge qualche altra cosa, la somiglianza presuppone la distanza dello sguardo rispetto al modello puro, che risulta così oscurato. E' il lato sinistro dell'essere umano. Si tratta sicuramente dell'uomo dell'Emanazione o dell'uomo dall'alto, che ha quindi due volti o due polarità, come Dio stesso Padre e Madre. 
<<L'eterno Dio formò l'uomo dalla polvere alla terra, soffiò nelle su narici un soffio di vita e l'uomo divenne un essere vivente. Lo Zohar indica che si tratta dell'imposizione dell'impronta di Dio, attraverso cui la Piccola Figura riflette i tre cervelli dell'Antico degli Antichi, o Grande Figura.  
La creazione dell'uomo corrisponde così alla creazione di un'immagine dentro un'altra. L'Antico degli antichi' è la 'Piccola Figura' sono na sola e medesima cosa... L'uomo diviene allora il suo riassunto vivente della creazione, perché presenta un'analogica di essenza con l'anima del Tutto. <<La riproduzione più simile all'originale è l'immagine dell'uomo. Tutti i mondi dell'alto e del basso sono compressi nell'immagine di Dio.>> L'uomo è l'unione dell'alto e del basso, il loro trait d'union, il paradigma stesso della creazione. <<Il Santo, che sia benedetto, creò l'uomo imprimendogli l'immagine del Tutto; è questa immagine che il Santo che sia benedetto, guardò quando creò il mondo così come tutte le sue creature. Questa immagine è la sintesi di tutti gli spiriti in alto e in basso, senza alcuna separazione; è la sintesi di tutte le Sefirot, di tutti i loro epiteti e di tutte le loro denominazioni.>>
La cabala offre un triplice esempio della struttura analogica del mondo di Dio e dell'uomo>>. 
L'analogia costituisce la chiave di una cosmologia, così essa fornisce anche la struttura propria a una logica del mondo della conoscenza iniziatica, fondata sull'intuizione e sul confronto delle totalità simboliche aperte le une alle altre, fondata sull'intuizione e sul confronto delle totalità simboliche aperte le une alle altre. E' tipico del pensiero analogico il fatto di distinguersi del pensiero ipotetico-deduttivo, articolato nella dimostrazione, nei principi di identità, di non contraddizione e del terzo escluso. Il pensiero analogico procede per induzione, nel senso che cerca la generalità dei rapporti negli eventi che esso si sforza più di interpretare che di spiegare attraverso la casualità fenomenica. Il suo progetto consiste, nel mettere in luce l'intelligibilità dei fenomeni nello spazio e nel tempo, quanto piuttosto nell'evidenziare i segni di una ragione di per se stessa sufficiente, e non solo necessaria. La sua vocazione è dunque di cogliere l'ordinamento delle cose e degli esseri, le loro finalità, le loro correlazioni intrinseche. 
Il pensiero analogico, sotteso tanto ai miti quanto ai testi sacri, implica il principio della corrispondenza dei suoi oggetti, mentre il principio d'identità non rende conto che della sola singolarità fisica. Il simbolo conserva la sua propria specificità, in quanto l'analogia non si riduce all'identità o all'equivalenza delle cose, in compenso la sua relazione con il sistema in cui si inserisce allarga il messaggio che esso trasmette al di là di ciò che esso stesso è e del proprio sistema di riferimento. 
Il pensiero analogico mira quindi alla <<esperienza concreta della molteplicità dei significati dell'essere>>, dice René Alleau. E' dunque un processo di esplorazione, che implica l'apertura radicale delle totalità intenzionali su cuinsi basa. E' interessante la parentela tra il 'telema'  di Ermete e 'i concetti di tipo mana' del pensiero mitico di cui parla l'antropologo Claude Levy-Strauss.  Se C. Levy-Strauss vede in questo debordare del significante, che egli chiama 'significante fluttuante', un <<servaggio di ogni pensiero finito>> perché <<l'universo aveva significato assai prima che i cominciasse a sapere che cosa significasse>> a noi sembra, che l'analogia, attraverso il sovrappiù sperimentale e concettuale>> che introduce, e che non esaurisce la logica dei sistemi chiusi centrati sull'identità dei segni, rappresenta un versante essenziale del pensiero, ivi compreso il pensiero scientifico, la cui dinamica è infatti sottesa la didattica della contraddizione attiva dell'analogia e della deduzione matematica. 
L'esecuzione del pensiero analogico del campo scientifico ha origine dalla frattura galileo-cartesiana tra il mondo e la gnoseologia degli antichi e dei moderni. E' proprio una critica del carattere inaccettabile dell'analogia tra corpo, spirito e Dio a spingere il mondo moderno a escludere la cosmologia del Medio Evo e pertanto tutta la conoscenza simbolica. Se l'idea di Dio può ancora essere derivata per analogia dall'idea del nostro intelligere, non vi è alcun nesso analogico tra la conoscenza di Dio e del mondo. <<E' come se diceste che non abbiamo alcuna facoltà di udire, ma che attraverso la sola vista dei colori, noi perveniamo alla conoscenza dei suoni. Si può infatti dire che vi siano una analogia o un rapporto maggiori tra i colori e i suoni che tra le cose corporee e Dio. 
Solo la razionalità matematica, fondata in Dio, definisce la realtà obiettiva della natura. 
Quest'ultima resta una finzione del carattere fondante dello spirto. Il fisico Albert Einstein dichiarerà che <<la cosa più incomprensibile è che il mondo sia comprensibile. Gli sviluppi della scienza contemporanea, si tratti dell'antropologia strutturale di una società o si tratti dello sforzo di una teoria unitaria dei campi, introducono nuovamente il concetto di analogia come strumento operativo della loro indagine.  Anche se i modelli sono destinati ad essere superati è accaduto nella fisica per i modelli di Niels Bohr (1885-1962) ed Ervin Schroedinger (1887-1961) che rappresentavano, la struttura dell'atomo riferendosi al sistema solare, resta il fatto che l'immaginario ha una relazione diretta con l'assiomatica, come ha dimostrato il filosofo ed epistemologo Gaston Becherard, per sostenerla e ampliarla o per esplorare le vie del possibile. 
La realtà è che l'analogia introduce nelle procedure scientifiche la sua apertura e la sua esigenza di unificazione. <<L'unificazione analogica è sempre necessariamente incompleta, perché non raggiunge mai, per definizione, un'identificazione totale. Pertanto essa resta sempre aperta aò gioco reciproco delle parti consecutive e dei rapporti mutevoli dei sovrappiù sperimentali e concettuali tra totalità concrete. Il processo dinamico dell'analogia trova cos il suo posto legittimo all'interno di ogni processo dialettico. 
L'analogia, aprendo l'uomo al mondo, tanto attraverso la conoscenza oggettiva delle leggi dell'universo, riveste un'importanza di primo piano nell'interpretazione esoterica tanto dei fini ultimi dei destini umani, quanto della storia epistemologica della conoscenza umana. 




venerdì 16 settembre 2022

Dizionario dell'esoterismo. Alchimia

 Dizionario dell'esoterismo

Alchimia


Solve et coagula

Scopo dell'alchimia è l'ottenere la Pietra Filosofale, che permette di trasmutare i metalli in oro. Scienza esoterica, essa associa in uno stesso processo una cosmologia e una spiritualità attive: la trasformazione della coscienza dell'adepto nei suoi rapporti mediante la quale l'alchimia cerca di realizzare nel regno della natura (minerale, animale, vegetale), ma perfezionandolo, il processo di putrefazione e di rigenerazione che accompagna la vita stessa. La Grande Opera (Magnum Opus) alchemica è quindi la duplice realizzazione della purificazione e della trasmutazione della materia psichica e naturale. La Grande Opera (Magnum Opus) alchemica è quindi la duplice realizzazione della purificazione e della trasmutazione della materia psichica e naturale, La Grande Opera fisica e la Grande Opera mistica sono analoghe, ma nient'affatto identiche. Aver realizzato la seconda vuol dire poter realizzare sovranamente la prima; avre realizzato la prima vuol dire sapere quale cammino può condurre alla realizzazione della seconda, ma non significa necessariamente aver percorso quel cammino. E' una differenza che ha un'importanza capitale. E' la differenza che consiste nel dare, nella pratica alchemica, la priorità alla rigenerazione spirituale (ergon) chiave della trasmutazione dei metalli (parergon). 
Questa differenza è ciò che permette di distinguere l'alchimia da tutte le pratiche metallurgiche, spagiriche, archimiche, anch'esse note fin dalla più remota antichità, ma operanti su minerali o piante senza tener conto di tutta la dimensione esoterica e sacra proprio dell'alchimia. 
L'alchimia è, un'arte divina, il che vieta per principio di farne la preistoria della chimica. Fulcanelli, maestro esoterico del XIX secolo, dimostra che <<...la vera antenata della nostra chimica è l'antica spagirica, e non la scienza ermetica stessa>>. Il sacro vi ha un ruolo preponderante, che può essere rivelato o trasmesso solo in un linguaggio in codice: l'alchimia parla 'la lingua degli uccelli', e la 'gaia scienza', non un insieme di ricette empiricamente definite. 
L'alchimia solleva il problema della sua terminologia. Lo studioso Serge Hutin dice che <<l'alchimista non deve scoprire qualcosa di nuovo, ma ritrovare un segreto>>. Questo segreto è velato da una terminologia che dissimila i suoi oggetti dietro concetti provenienti da vari registi simbolici (astrologia, cabala, eccetera) di cui deve essere di volta in volta determinata la corrispondenza. Lo stesso linguaggio alchemico ricorre, oltre a tutto a una miriade di procedimenti retorici volti a scoraggiare la comprensione letterale del senso dei testi: rebus, acrostici, assonanze, <<L'alchimia è dunque a questo titolo una cabala ermetica fornita di quella che gli antichi chiamarono la lengua general (universale), perché cela un duplice significato corrispondente a una duplice scienza, l'un manifesta, l'altra profonda>>. 
Tutti i testi precisano che si tratta del 'Mercurio filosofale', della sostanza stessa della vita, di un agente universale. 
E' dunque un principio ancor prima di essere un metallo. MA a seconda della fase dell'Opera filosofale, cioè a seconda del colore, delle virtù, delle proprietà della soluzione ottenuta, il mercurio è anche chiamato: Magnesia, Ottone, Acqua Mercuriale, Medicina, Acqua Pesante, Latte della Vergine, Alkaest... <<Lavora dunque con quell'Acqua e avrai quello che desideri da lei. Essa è infatti lo spirito e l'anima del Sole e della Luna, l'olio e l'acqua dissolvente, la fontana, il bagno-maria, il fuoco umido, il fuoco segreto, nascosto e invisibile.>>
Lo stesso dicasi per lo Zolfo, principio attivo e forma preliminare del Mercurio. Lo Zolfo rappresenta anche la fase ulteriore dell'Opera. <<E se cuocete ancor di più, diventa rosso e l'acqua di mare diventa rossa del colore del sangue>>, o ancora l'Azoto colora l'Ottone e lo rende bianco, ma l'Ottone riprende il dominio sull'Azoto cambiandolo in vino, cioè rendendolo rosso come il vino. 
Quanto al Sale, che compare tardi nella letteratura alchemica, esso rappresenta il corpo in seno a una struttura ternaria. 
Così il problema primordiale posto dalla lettura di un testo alchemico finisce per essere il problema di capire quale sia il metallo di cui si tratta, per esempio il Mercurio. Lo si deve intendere metaforicamente, attraverso el corrispondenze che esso ha, con l'antropologia esoterica? Oppure lo si deve comprendere come un'indicazione astrologica, o anche come un principio cosmologico, o infine come una fase dell'Opera? Scienza esoterica, scienza simbolica, che, secondo René Alleau, è più vicina alla storia delle religioni che alla chimica, l'alchimia pone come pietra angolare la questione della 'materia'  da cui conviene iniziare l'Opera. Il successo dell'impresa sta potenzialmente nella scoperta di questo primo segreto della natura, di questa Materia denominata di volta in volta 'corvo', 'terra', 'zolfo nero', 'zolfo di natura', 'prigione dell'oro', 'letame', 'tomba del re'. Le indicazioni dei colori, i riferimenti ai pianeti che costellano lo svolgimento della realizzazione dell'Opera, le sue divere trasformazioni hanno un senso simbolico operativo solo se la sostanza è stata scelta correttamente. 
La difficoltà deriva dal fatto che la Materia dell'Opera ha tanto il valore di un principio cosmologico quanto quello di un materiale specifico. Bernardo Trevisano dichiara: <<Per avere intendimento di questa Materia, si deve innanzi tutto sapere che Di ha fatto all'inizio una materia confusa e priva di ordine, la quale era piena, per volontà di Dio, di più materie>>. Nel Mistero delle Cattedrali si legge: <<E' solo nel regno animale, in cui risiede la semenza metallica, che dobbiamo cercare il soggetto proprio della nostra arte>>. Così, in linea di principio, ci si potrebbe servire di qualsiasi sostanza, tutto essendo nella Natura formato dalla stessa Materia unica. Nella pratica la Materia usata deve essere raccolta in una certa epoca dell'anno: quando il Sole è in Ariete e la Luna in Toro, o quando il Sole èmin Scorpione e la Luna in Capricorno, il che la conferisce, individualizzandola, la possibilità di ricevere lo spirito universale, e di rivestirsi dello Zolfo, e dei sali volatili e del Mercurio fisso dell'aria e del fuoco. 
Il delicato problema del 'letame di filosofi', di cui Eugène Canseliet dà, la chiave teorica, seguendo, in ciò il suo maestro Fulcanelli, con il distinguere la prima materia dell'Opera della Materia Prima: <<Così l'oro filosofico tutto pieno di impurità circondato da spesse tenebre coperto di tristezza e di lutto, deve essere considerato, cionondimeno come la vera e unica prima materia dell'Opera, così come ne è la vera e unica Materia Prima: il Mercurio di cui questo oro invisibile miserabile e misconosciuto ha avuto origine>>.
Si può schematicamente strutturare il loro svolgimento in tre grandi tappe, secondo la successione di tre colori dell'Opera: nero, bianco e rosso, o ancora in sei tappe, secondo la successione di sette pianeti, di cui il primo, Mercurio, è la chiave di tutto l'insieme: Mercurio, Saturno, Giove, Luna, Venere, Marte, Sole. Mercurio rappresenta l'agente universale, l'acqua che dissolve, l'alimento del frutto spirituale del corpo. Manifestazione la più prossima alla Materia Prima, esso collega l'organismo anima-corpo all'oceano cosmico della vita. 
Il drago, deve morire. La prima operazione, quella della morte di uno stato chimico per soluzione e liquefazione. Il primo compito consiste dunque nel trovare la materia e il suo solvente, il vetriolo dei saggi, acrostico del programma alchemico stesso: Visita Interiora Terrae, Rectificandoque Invenies Occultum Lapidium. 
Dopo la triturazione, la liquefazione della materia, l'Opera Nera (Nigredo), viene l'Albedo o Opera Bianca. 
Essa comincia con un processo di sublimazione, sotto il segno di Giove, l'anima del corpo, la terra in cui essa si trovava, si è tra sformata nella fiala in acqua e aria. L'Uovo filosofico, il globo di cristallo ermeticamente chiuso, viene rinchiuso nell'athamor, il fornello che l'alchimista usa per una combustione lenta e controllata. Quest'uovo è al tempo stesso il simbolo dell'Uovo del Mondo, in cui tutto si prepara pazientemente, in modo immanente e segreto. Continuando a riscaldare durante la fase lunare si porta a compimento la colorazione bianca. Bernardo Trevisano si confida: <<Te lo dico prendendo Dio a testimonio, questo Mercurio, una volta sublimato appare rivestito di un biancore puro come al neve delle alte montagne, dotato di un splendore cristallino. Quando apro il recipiente, se ne libera un profumo unico al mondo...>>. E' la realizzazione del 'magistero minore', dell'elisir di lunga vita dalle proprietà medicinali note per il loro potere di rigenerazione cellulare. Viene chiamata anche l'oro potabile', la 'panacea'. E' l'opera di resurrezione che ha dato origine a molteplici allegorie, virginali, incestuose perfino denominate 'acque mercuriali', tutte significano che sono state ottenute con un moto ascensionale (liquefazione, sublimazione, purificazione). Il grande magistero, l'altro moto discendente (Venere-Marte-Sole) avrà ora inizio, e con esso l'incarnazione dello spirito. 
A proposito della fase venusiana di questo secondo movimento Bernardo Trevisano dice: <<All'inizio la donna monta sull'uomo, alla fine l'uomo monta sulla donna>>. La forza volatile del Mercurio femminile domina dapprima La forza volatile del Mercurio femminile domina dapprima il corpo solido rappresentato dallo Zolfo: in seguito la forza fissativa dello Zolfo ha il sopravvento sulla volatilità del Mercurio. Allora si produce una cristallizzazione. 
Ma è il Rame filosofico, il metallo di Venere, quello in cui il Sole è ancora al sommo della croce l'Oro vi è ancora instabile, non ha ancora penetrato gli strati profondi del corpo. Nella fase marziale lo spirito efftttua tale discesa ma quest'ultima congiunzione, penultima tappa della trasmutazione completa è ancora senza splendore. 
La fase solare vede la comparsa del colore rosso; la rubrificazione interviene dopo che la pietra, cuocendo, è passata attraverso tutti i colori dell'arcobaleno. In Le livre des figures hieroglyphiques, Nicolas Flammel (1330-1418)lo descrive: <<Il colore rosso-luce di questo leone volante simile al puro scarlatto dei chicchi della melagrana matura dimostra che la rubrificazione è ora compiuta senza alcuna struttura o difformità che essa è come quel leone, che divora ogni pura Natura metallica e la muta nella ua vera Sostanza, nel verace e puro Oro, più fine di quello delle migliori Miniere.
La protezione di una piccola quantità di polvere di questa pietra in una soluzione metallica basta allora a trasmutare il corpo vile in Oro. Conviene effettuare l'operazione tre volte, nonché rielaborare al fine di ottenere per il nuovo metallo una densità uguale a quella dell'oro. 
Il riassunto delle principali tappe non può essere che simbolico, come simbolico è la maggior parte delle indicazioni date dagli alchimisti. Per decifrare il loro linguaggio è necessario anche sapere a quale delle due vie umida e secca, rimandino i segreti sempre svelati solo a metà, e i consigli che essi acconsentano a dare. Precisiamo ancora che la Prima via è detta umida perché. nello stato liquido, richiede sulla lampada moderata, l'uso di utensili di vetro, mentre la Seconda Via è qualificata come secca, perché, nello stato liquido, richiede, sulla lampada moderata, l'uso di utensili di vetro, mentre l Seconda Via è qualificata come secca. perché sotto la forma fusibile, necessita l'uso di vasi opachi o refrattari nel fornello più ardente. L'alchimia è fra le scienze esoteriche quelle che ha maggiormente conservato.  




domenica 22 agosto 2021

La psicologia esoterica. Introduzione

 La psicologia esoterica

Introduzione 


Supercosciente

Negli ultimi cento anni il termine psicologia (dal greco psyché=spirito, anima e da logos, discorso, studio), come studio dello spirito e dell'anima, è profondamente mutato, adeguandosi alle nuove prospettive scientifiche e alla loro metodologia. La psicologia non è più lo studio dello spirito, ma piuttosto lo studio dei meccanismi che regolano le funzioni mentali, siano esse cognitive (memoria, intelligenza, percezione, ecc.), dinamiche (istinto, pulsione, attaccamento) o comportamentali. La psicologia è una disciplina della mente, intesa come il luogo dove questi fenomeni avvengono, mentre lo psicologo è colui che studia questi fenomeni applicando il metodo scientifico. 
Secoli di discquisizioni sull'anima e sullo spirito non possono però essere relegati nel buio. Il sapere simbolico e segreto degli antichi, che pure si occupano dell'<<anima>>, intesa non solo come mente e cervello, ma anche come quell'essenza immateriale numinosa che è il fondamento dell'essere umano e della sua consapevolezza, deve essere recuperato per consentire alla psicologia di sopravvivere non solo come scienza, ma anche come disciplina di mondi interiori in cui l'anima è presente compie il suo viaggio. 
La psicologia junghiana, ma anche quella freudiana, ci mostrano molto bene come esse siano approcci diversi ad una materia che spesso è la medesima delle discipline esoteriche. L'oggetto (o meglio il soggetto) di quella filosofia occulta, l'esoterismo che stentiamo a chiamare magia, è infatti similare all'anima, lo spirito. Cambiano le visuali e soprattutto i risultati. Se il risultato finale di una psicologia che si sviluppa in un ambito medico, cioè scientifico, è quello di dare vita ad una terapia psicoanalitica, nel caso di Freud, una psicologia esoterica che non parte dal progetto di verità proposto dal metodo scientifico, sia esso descrittivo o sperimentale, ha come obiettivo la guarigione spirituale, intesa come percorso soggettivo ed individuale che preserva oppure salva la persona dal malessere interiore. 
Possiamo decidere quale di queste discipline sia più utile per la risoluzione dei nostri problemi, cercando però di non confonderle. Questo può avvenire solo se abbiamo ben chiaro che cosa sia la scienza e che cosa sia invece l'esoterismo. 
La confusione dei termini e del linguaggio ha portato l'esoterismo a psicologizzarsi e una certa psicologia ad uscire fuori dal campo della scienza. Tutto ciò può essere auspicabile solo nel momento in cui esiste la consapevolezza della profonda diversità che passa tra un approccio esoterico e un approccio scientifico dell'uomo. 
L'esoterismo è un termine che indica quelle dottrine di carattere segreto i cui insegnamenti possono portare non tanto alla <<verità>>, ma ad un'interpretazione personale di una verità che già sta in noi e che risiede in quella dimensione che noi chiamiamo spirito. La scienza, si propone di giungere ad una descrizione precisa della realtà del mondo delle cose per giungere ad una verità che sia universalmente condivisa. 
Una psicologia esoterica si fonda sul presupposto, dell'infinita possibilità interpretativa rispetto alla verità del mondo interiore. A differenza di una terapia psicanalitica, essa non tenta una terapia dell'interpretazione, basata su un modello, ma un percorso di guarigione, in cui all'interpretazione è sostituita l'esperienza viva di simboli che sono in definitiva possibili da interpretare perché già immagini interiori di una dimensione che non appartiene al mondo delle cose, ma del soggetto che le incontra. 
Il demone o l'angelo sono già simboli (e persino l'uomo stesso è un simbolo), modi in cui la verità dello spirito, della nostra essenza ci si consegna, con un messaggio che non può essere decifrato attraverso il logos, la ragione. Allo stesso modo pensare che nevrosi e psicosi siano originate da entità nefaste, come propone un certo esoterismo di maniera, o che la percezione di forze spirituali avverse non sia niente altro che la manifestazione di una nevrosi, come fa una psicologia altrettanto di maniera, sarebbe come chiedersi se sia nato prima l'uomo o la gallina. 
Esiste quindi la necessità di determinare una psicologia che sia più affine al linguaggio esoterico, che integri alcuni elementi della psicologia dinamica, senza tuttavia creare sovrapposizioni. Chiameremo questo terreno di confine, ancora interno in realtà all'esoterismo, <<psicologia esoterica>>. 
Nell'esperienza spirituale e quindi anche nell'esperienza degli <<spiriti>>, delle energie, delle forze che animano il Cosmo, siano esse una sensazione, un segno, o una manifestazione tangibile, dobbiamo porre al centro l'uomo che fa questa esperienza e l'anima che di questa esperienza è oggetto, salvando innanzitutto la percezione dell'esperienza, sempre soggettiva. Integreremo questa percezione con un atteggiamento che più che psicologico in senso tecnico dovremmo piuttosto definire esistenziale. Molte volte nel tentativo di interpretare non facciamo che ridurre l'esperienza, razionalizzarla, soprattutto perché la maggior parte di noi non possiede almeno all'inizio, quei riferimenti essenziali, che sono alla base dell'esperienza dell'interpretazione. 
Questa è <<psicologia esoterica>>, il portare ad una disposizione d'animo che sia simile a quella dell'iniziato che si trova davanti alla domanda, cioè alla Sfinge. L'importanza non sta in realtà nel <<pensare>> la risposta, ma nel viaggio di ricerca. La ricerca del Graal, è una volta compreso questo autenticamente, il Graal appare senza essere pensato. 
Di fronte a un sogno a ad una visione, la domanda fondamentale è piuttosto perché ho fatto o ho cercato questa esperienza in quel dato momento. Non andrò a dare un significato alle immagini o alle parole, semplicemente mi focalizzerò su di esse, le lascerò agire. I simboli hanno un loro potere indipendente dalla realizzazione, da qualsiasi interpretazione: questo, a differenza di quanto avviene in un'analisi, deve essere l'altro pilastro della psicologia esoterica che in questi anni ha dato prova di sè in una serie di lavori di settore che si sono occupati degli ambienti più disparati dello spirito, dalla reincarnazione al channeling, all'ecospiritualità, e molto altro di cui cercheremo di dare una panoramica nell'ambito dell'ottica che abbiamo ora esposto. 



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