L'esoterismo
Il silenzio iniziatico
L'iniziato è colui che vibra all'unisono con il suono dell'universo, quindi non ha bisogno della parola per esprimersi. L'obbligo di non svelare i segreti dei misteri non gli è di peso, intende il silenzio iniziatico come lo spazio che separa l'uomo dalla conoscenza delle cose divine. Certo inizialmente gli è necessaria una grande forza d'animo per imporre a se stesso un silenzio che spesso lo estrania dalla realtà del mondo.
Macerando il proprio egoismo in lunghe meditazioni, raggiungerà un livello di coscienza del proprio sé assai notevole, superando lo stadio del <<supporto materiale>>. Si spoglierà di ogni inutile orpello e di ogni paro9la offensiva, assemblando se occorre anche la propria umanità, per ricevere quello stato di illuminazione che è il traguardo principale di tutti coloro che cercano la verità perduta. Il silenzio iniziatico, retaggio degli antichi misteri, fa parte anche di tutte le regole monastiche. Permette all'individuo di ricostruire la sua interiorità lavorando nella sacra quiete del tempio, costituisce il preludio alla Rivelazione, perché conduce al punto più intimo di se stessi, dove l'eternità, come un mare vivificante riporta l'essere umano alle sue origini divine. Questa è la regola d'oro dell'iniziato e del saggio saper tacere. Lo stesso Pitagora la impone ai propri discepoli.
Chi sa o ha imparato non sempre ha bisogno di trasmettere con la parola, perciò il neofita dovrà comprendere che restare silenziosi non significa soltanto <<mantenere un segreto>>, ma imparare ad ascoltare il proprio Io e quello degli altri.