L'Enciclopedia
Chimica, collegio
Chimica
Collegio
Chimica
Questa voce ha attratto l'attenzione degli storici della scienza per l'esattezza e pregnanza del quadro che vi è tracciato. La condanna delle teorie "sistematiche" che si combattevano sterilmente tra loro, la denuncia della crisi metodica radicale che attraversavano in quegli anni i cultori di questa scienza, delineano la situazione della chimica pre-lavoiseriana. La crisi si sarebbe risolta attorno al 1770, proprio in Francia, grazie al genio di Lavoisier.
Gabriel François Venel (1723-1775), médicin ordinaire del duca d'Orléans e professore di chimica della facoltà di Montpellier. L'episodio ha carattere generale: è visibile anche qui lo sforzo che fa l'autore per scinderne la chimica dalla fisica newtoniana, e per tenere distinte la nozione di <<affinità>> da quella generale di <<attrazione>>. Venel tenta di utilizzare la teoria animistica del <<flogisto>> formulata da Stahl. Nel seguito dell'articolo Venel traccia i discrimine tra fisica e chimica, e conclude con uno scorcio di storia della chimica.
Collegio
Ne è autore d'Alembert, il quale era stato scolaro dei giansenisti, presso il collegio parigino <<Des uatre Nations>>. L'articolo è diretto contro i maggiori nemici dell'Enciclopedia, i gesuiti: tra le righe è possibile cogliere l'eco di un'esperienza personale. Un Memoire de d'Alembert, par lui-meme parla di un precettore <<giansenista fanatico>>, che avrebbe dovuto fare del giovane una <<chiave di volta della setta>>, e perciò contrastava <<la sua viva propensione per la poesia latina... pretendendo cha la poesia dissecca il cuore>>; e aggiunge che un altro insegnante, <<professore di filosofia, altro giansenista assai stimato nella setta, e in più cartesiano a oltranza, non gl'insegnò altro, in due anni, che la promozione fisica, le idee innate e i vortici>>. L'articolo Collegio ebbe l'onore di un pamphlet polemico di fattura gesuitica; e suscitò la scomposta reazione dei gesuiti del Collegio della Trinità di Lione.
Nel criticare, classe per classe, l'ordinamento degli studi, d'Alembert segue fedelmente la Ratio studiorum della Compagnia di Gesù.