Le religioni del mondo
La preistoria delle religioni
Il culto dei morti
Tombe preistoriche
Le pratiche funerarie, fin dalla preistoria, hanno rivelato <<attitudini che vanno oltre i bisogni vitali dell'essere animale. Esse sono l'espressione di un mondo interiore, rappresentato attraverso simboli e corrispondono a interessi che non sono più di ordine biologico o fisico>>.
Le pratiche funerarie i propongono come un prolungamento dell'esistenza aliimentato da un continuo riferimento allo spazio del mito.
Per le popolazioni di agricoltori, la morte sembra rientrare nei cicli naturali della vita, e la sua presenza è interpretata in senso costantemente ripetitivo.
Nel 1907 a Le Monstier (Dordogna, Francia) fu coperto; una tomba contenente i resti dello scheletro di un giovane disposto sul lato destro, il capo era collocato su un cuscino costituito da schegge di selce. Vicino al braccio disteso erano posti un'amigdala e un raschiatoio di selce.
Casi del genere evidenziano l'attenzione dell'uomo del Paleolitico per il corpo del defunto, a cui venivano riservate cure in grado di porre chiaramente in risalto la differenza tra l'Homo sapiens e i suoi predecessori.
Fosse con tracce di cera, con resti di animali, armi, orientamenti, addirittura pollini ricorrono in numerose sepolture del Paleolitico superiore. Vicino al braccio disteso erano posti un'amigdala e un raschiatoio di selce.
Casi del genere evidenziano l'attenzione dell'uomo del Paleolitico per il corpo del defunto, a cui venivano riservate, cure in grado di porre, chiaramente in risalto la differenza tra l'Homo sapiens e i suoi predecessori.
Nelle Grottes des Enfans a Grimaldi, tra le braccia dello scheletro di un giovane è stato rinvenuto quello di un giovane è stato rinvenuto quello di un'anziana: intorno alla testa del maschio vi erano quattro ordini di conchiglie forate, mentre le ossa erano dipinte di perossido di ferro. Sulle braccia della donna vi erano dei bracciali. Nella lontana Grotte du Cavillon sono state rinvenute circa ottomila conchiglie, di cui il dieci per cento forato e duecento di queste disposte intorno alla testa di un uomo. Lo scheletro era coperto con ocra e accanto alle ossa frontali del cranio vi erano una ventina di denti di cervo forati.
Circa 44.000 anni fa, nella grotta di Tesik Tas in Uzbekistan, un bambino neandertaliano di otto-nove anni fu sepolto all'interno di una fossa e circondato con corno di stambecco. La tomba di Brno (Repubblica Ceca) in cui fu tumulato, circa 25.000 anni fa, un uomo con un ricco corredo di oggetti che tra l'altro conteneva circa seicento conchiglie di Dentalium e piccole rondelle di avorio utilizzate come parte dell'abbigliamento. L'oggetto più affascinante è una figura maschile intagliata in avorio e costituita da tre parti fra loro indipendenti in pratica una specie di <<marionetta>> il cui significato è indecifrabile.
La splendida testina femminile scolpita in avorio e rinvenuta a Dolmi Vestonica (Repubblica Ceca) attraverso la quale apparve evidente che nel Paleolitico il religioso e il magico in certi casi furono due aspetti difficilmente distinguibili dall'arte e dall'estetica. Nell'arte paleolitica vi è la comparsa, <<nel punto d'incontro del gesto e della parola, della creazione figurativa che esterna manualmente i simboli del linguaggio e fornisce la possibilità di trasmettere al futuro le prove dirette di preoccupazioni extramateriali.